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“Mi sono svegliata perchè il letto
ondulava, è andata avanti così per quasi trenta secondi. Si
facevano crepe nei muri. Sono scesa in strada e da allora non ho
ancora avuto il coraggio di risalire”. Sono le parole di una
donna di Bagnoli che con poche frasi fa capire bene come si
sentono gli abitanti del quartiere di Napoli dove stanotte si è
sentita più forte, ed ha fatto più danni, la scossa di magnitudo
4,4 avvenuta nel mare a pochi metri dalla costa che segna il
confine tra Napoli e Pozzuoli.
“Non l’avevamo mai sentita così forte – spiega la donna, che
vive da sola e che salone come sotto al giubbotto indossi ancora
la felpa del pigiama -, ero convinta che ci stavano prendendo in
giro sulla forza della scossa, che non vogliono dirci quando si
arriva a 5, perché a quel punto dovrebbero evacuarci ma non
sanno dove portarci”. Le amiche e gli amici cercano di
convincerla a salire a casa, ma la signora resta seduta sul
muretto di viale campagna Flegrei. Sorride, ha ancora paura: “non
me la sento ancora di andare a casa”, dice.
Vicino a lei c’è Livio, che abita nel palazzo da cui sono
cadute le pietre che hanno sfondato un’auto parcheggiata, una
delle istantanee-simbolo di questo sisma: “abbiamo avuto tanta
paura – dice – siamo usciti ed abbiamo visto le pietre cadute.
Abbiamo pensato che fosse crollato qualcosa, ma poi abbiamo
realizzato che a cadere in realtà era stato un lampione, che è
attaccato all’edificio con dei cavi e si è tirato giù i
calcinacci dell’intonaco”. Insomma, tanta paura a Bagnoli, e più
di qualcuno pensa di andarsene. E questo già innesca delle
speculazioni. “So che gli affitti a Licola, al Lago Patria –
spiega Livio – prima costavano 300 euro al mese, ora siamo a 700
euro. E comunque, tante famiglie cominciano ad andare via”.
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