L’analisi su questo tipo di flussi è impossibile da mettere in atto con i normali dispositivi in dotazione alla Guardia di finanza, spiegano fonti interne sentite da Wired, e rappresenterebbe una prima assoluta in Italia. Non è detto che non sia il battesimo di una modalità innovativa di collaborazione tra amministrazioni che andrebbe a realizzarsi incrociando i dati ottenuti dalle attività di verifica, da una parte, e mettendo a disposizione potenza di calcolo, dall’altra.
Il confronto, però, è impari. L’algoritmo di Amazon è estremamente efficiente nel predire i consumi in ogni determinata zona, e far trovare i prodotti in magazzino in anticipo rispetto alle richieste dei clienti: e, per ottenere questo risultato, deve essere in grado di analizzare le tendenze in corso, metterle a sistema con i dati storici sulle vendite, incrociando poi tutto con i flussi della logistica intercontinentale.
Ma Amazon è un gigante del web che dispone di elevatissime potenzialità dal punto di vista della potenza computazionale: impensabile reggere la sfida con dei semplici computer da ufficio. Ed è per questo che è stata coinvolta la Sogei.
A essere finito sotto accusa è un modello di business che potrebbe essere messo in crisi se si arrivasse a giudizio e il teorema della procura convincesse i giudici: perché la logistica è un settore dalle marginalità ridotte, e per essere profittevole necessita uno studio meticoloso non solo di tempi e metodi, ma anche delle normative fiscali che, con un tratto di penna, possono consentire di risparmiare miliardi. Fino a che il meccanismo non si inceppa. Perché, come sintetizza una fonte, l’algoritmo è in grado di garantire“una perfetta tracciabilità commerciale, ma non quella delle imposte”.
La replica di Amazon
Nel tardo pomeriggio è arrivata la replica di Amazon. “Non commentiamo le indagini in corso”, recita la nota diffusa dell’azienda. Amazon è impegnata a rispettare tutte le normative fiscali vigenti. Amazon è uno dei 50 maggiori contribuenti fiscali in Italia e il nostro contributo fiscale complessivo nel Paese – combinando imposte dirette ed indirette – è stato di oltre 1,4 miliardi di euro nel 2023“.
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