L’agenzia gestisce le scorte obbligatorie dei Paesi Ocse ma non è stata coinvolta. Il direttore Birol: «Non è la nostra risposta, l’offerta c’è ma non raggiunge i consumatori. Sia l’Opec+ ad agire»
di Sissi Bellomo
Il piano anti Opec degli Stati Uniti non convince il mercato e nemmeno l’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), che ha subito preso le distanze, preferendo esortare per l’ennesima volta all’azione i produttori anziché i consumatori di greggio.
L’organismo, nato dopo lo shock petrolifero degli anni ’70, è incaricato di gestire le riserve strategiche dei Paesi Ocse. Ma non è stato coinvolto – o più probabilmente non si è lasciato coinvolgere – nell’operazione che il presidente americano Joe Biden…