Il francese, che è già stato sospeso, trovato positivo al termine di Udinese-Juve, gara della prima giornata di campionato in cui non era sceso neppure in campo
La serie A torna a fare i conti con il doping. E con un caso che riguarda un campione del mondo: ieri pomeriggio il Tribunale Nazionale Antidoping ha sospeso cautelarmente Paul Pogba, trovato positivo al testosterone sintetico nel controllo effettuato dal laboratorio antidoping di Roma dopo Udinese-Juventus, giocata lo scorso 20 agosto e in cui il francese non era entrato in campo. Corsi e ricorsi: 22 anni fa la stessa partita aveva portato alla squalifica di Edgar Davids per l’uso di nandrolone. Adesso Pogba potrà chiedere le controanalisi, ma un ribaltamento del primo esame è veramente un’ipotesi improbabile. Nel caso di una conferma del risultato, si aprirebbe la procedura standard: istruttoria della procura antidoping — archiviazione, patteggiamento o deferimento — eventuale processo sportivo davanti al Tna.
volontario o no
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L’asticella del rischio massimo di squalifica mette paura: quattro anni, considerando l’età una mazzata definitiva sulla carriera del “polpo”. Che sarebbero dimezzati nel caso di «non intenzionalità”. Ma non è il momento di buttarsi in pronostici. Non va dimenticato che appena un anno fa, positivo al clostebol metabolita, della stessa famiglia anabolizzante, l’atalantino Jose Luis Palomino è stato assolto dal Tna. Ad aiutarlo, in quel caso, una giurisprudenza che nel caso del clostebol metabolita, ha a volte accolto la spiegazione dell’uso di una pomata cicatrizzante. Ma la vicenda è ancora aperta: c’è stata l’udienza al Tas, ora si aspetta il verdetto.
retroattiva solo se…
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Di certo, sappiamo una cosa: Pogba e la Juventus non hanno formulato nelle settimane scorse una richiesta di esenzione terapeutica motivata da un problema di salute. Un’apposita commissione di Nado Italia, l’organizzazione che gestisce le operazioni antidoping nel nostro paese, approva o rigetta la richiesta. Questo meccanismo a quanto sembra non si è attivato. In base alle procedure previste a garanzia dell’atleta, si può anche chiedere un permesso retroattivo, ma tutto questo avviene solo nel caso sia stato necessario “eseguire un trattamento di emergenza o un trattamento urgente” o “se non c’è stato tempo sufficiente, non vi è stata la possibilità a causa di altre circostanze eccezionali non è stato possibile trasmettere la domanda prima del controllo”.
“Nonno” del doping
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O infine in “circostanze rare ed eccezionali, se considerando le finalità del Codice Wada, fosse chiaramente ingiusto non concedere un’esenzione retroattiva”. La decisione della “sospensione” fa pensare che però non ci sia stata una richiesta neanche a posteriori. La linea difensiva, del giocatore e del club, è comunque ancora tutta da decifrare. Pogba è ormai da mesi entrato nel tunnel di una serie di infortuni che lo hanno tenuto ai box per gran parte della stagione costringendolo a saltare l’appuntamento con la sua Nazionale per il Mondiale in Qatar. Nel comunicato del Tna, si fa riferimento anche all’esame IRMS (quello della spettrometria di massa) che ha dato esiti “compatibili” con il primo risultato analitico. Il testosterone è una specie di “nonno” del doping, ma in effetti il suo uso è stato negli ultimi anni/decenni scoraggiato dalla capacità dei sistemi di controlli di individuare la sostanza. Sostanza per la quale è tuttora squalificato Alex Schwazer, in una controversa storia che ha visto fronteggiarsi autorità sportive (Wada e World Athletics hanno sempre riaffermato la colpevolezza) e giudiziarie (il gip di Bolzano Walter Pelino ha archiviato la posizione del marciatore “per non aver commesso il fatto” citando anche l’ipotesi di una manipolazione con “alto grado di credibilità razionale”).
“anomali”
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Nella sua famosa confessione a Oprah Winfrey, Lance Armstrong ammise oltre all’uso di epo, anche quello di testosterone. Nella casistica calcistica, ci sono pochi precedenti. E non in serie A. Per trovare un caso recente bisogna andare in Africa: un anno fa la Fifa ha squalificato per quattro anni il nazionale Sabri Ali Mohamed. Andando un po’ più indietro nel tempo, ci si può ricordare di quando, nel 2015, uno studio sui controlli di 879 calciatori della Champions del periodo 2008-2013, evidenziò “valori anomali” di testosterone per il 7,7 % dei soggetti controllati. La Uefa, però, disse che non c’era alcuna certezza della provenienza esogena della sostanza e concluse con un “non è doping”. Ora queste due parole, calcio e testosterone, tornano a intrecciarsi nel nome di un top player di fama mondiale. Per mesi, Pogba ha inseguito una partita da giocare per intero: ora però ne dovrà disputare una lontano da un campo di calcio.
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2023-09-11 22:23:40 ,