Per ora, il collegamento in Fracciarossa da Roma a Pompei in 107 minuti resta poco più di uno spot. Blindati in una delle carrozze, lontani dai giornalisti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano hanno accompagnato il primo viaggio con una parata istituzionale. Ma il servizio funzionerà solo una volta al mese, e l’apertura nel nuovo hub ferroviario a Pompei, un progetto da 35 milioni di euro che sta portando avanti non aprirà prima della primavera 2024. Nonostante tanto rumore per (quasi) nulla, l’evento è stata però l’occasione per riesumare vecchie polemiche, attorno a un modello di turismo orientato sempre più al consumo frenetico, e sempre più alienato dalla comunità che lo ospita.
La paura di perdere l’indotto
Da anni, il progetto Roma-Pompei è contestato dagli operatori economici campani per un semplice motivo: prevede di saltare completamente lo stop a Napoli, e secondo i piani originali prevede la realizzazione di una passerella aerea che avrebbe collegato l’hub con il Foro degli scavi tagliando la città di Pompei dal flusso dei turisti. La paura è quella di un flusso mordi-e-fuggi che possa ridurre drasticamente le ricadute sull’indotto regionale, sotto forma di pizzette, bibite e souvenir acquistate presso le stazioni di raccordo e nei luoghi di attesa. Ora però, dopo mediazioni con le amministrazioni locali, il piano non prevede ancora una infrastruttura nuova di zecca ma solo lo sfruttamento delle tracce ferroviarie pre-esistenti.
C’è ancora spazio, almeno sulla carta, per il futuro hub ferroviario, che dovrebbe rappresentare una strategia importante sia per ridurre i tempi di viaggio sia per trasformare Pompei in un punto di riferimento logistico collegato alla penisola sorrentina e ad altri siti archeologici noti in tutto il mondo. Il processo di gara per l’appalto è già stato avviato, gli espropri sono stati completati e si prevede che i lavori abbiano inizio entro l’estate. Il ministro Sangiuliano ha affermato che la cultura è un asset strategico per l’Italia e che velocizzare i tempi di percorrenza dei turisti sarà un volano economico per l’intero paese.
Il nuovo hub ferroviario fungerà da punto di interscambio per il Parco archeologico di Pompei e gli altri siti di interesse culturale e turistico della regione. I treni Frecciargento e Frecciarossa arriveranno direttamente, evitando ai turisti la necessità di fare una sosta o un cambio a Napoli o Salerno. Allo stesso tempo, il collegamento con le linee della Circumvesuviana faciliterà gli spostamenti da e verso gli scavi di Ercolano, Oplontis, Stabiae e la penisola sorrentina. Attualmente, circa 20.000 turisti visitano Pompei ogni giorno e si prevede che il numero possa addirittura raddoppiare grazie alla connessione.
Un’idea che piaceva anche al centrosinistra
Ingiusto attribuire l’idea – giusta o sbagliata che sia – a Meloni e Sangiuliano, nonostante se ne siano fatti vanto. Già nel 2016 il governo Renzi voleva costruire una stazione dell’alta velocità davanti agli scavi. Ma il sindaco di allora, del Pd come quello attuale, si oppose all’idea sponsorizzata anche dai ministri della Cultura, Dario Franceschini, e di Infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio, parlando di “danni alla nostra economia”. E tutto cadde nel dimenticatoio per oltre un lustro.
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di Paolo Mossetti www.wired.it 2023-07-18 12:43:47 ,