Primarie Pd: a Roma vince Gualtieri, Lepore a Bologna | Letta: “Affluenza preCovid, la prima scommessa è vinta”

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Lepore ha vinto con il 59,6% delle preferenze su Isabella Conti, si è fermata al 40,4%. L’affluenza è stata di 24mila votanti.

 

Gli altri candidati al Campidoglio

Nella corsa al Campidoglio sarà il parlamentare dem ed ex ministro dell’Economia a correre per il centrosinistra. Dopo aver battuto gli altri sei partecipanti, l’ex titolare delle Finanze nel Conte bis dovrà vedersela in autunno con Enrico Michetti per il centrodestra, con la sindaca Virginia Raggi per il M5s e con il leader di Azione Carlo Calenda.

 

Soddisfazione Pd per l’affluenza

Il dato dell’affluenza, che a Roma ha raggiunto i 45mila votanti, se da un lato ha scongiurato il rischio flop mettendosi in linea con il risultato del 2016, dall’altro non ha niente a che vedere con i circa 100mila partecipanti alle primarie 2013, quando vinse Ignazio Marino. “Stiamo dimostrando che il popolo del centrosinistra c’è”, ha detto soddisfatto il segretario dei democratici Enrico Letta prospettando, già a metà pomeriggio, una “grande affluenza”, tanto nella Capitale quanto a Bologna. “La prima scommessa è vinta. Le primarie a Roma e Bologna sono un successo di popolo e pur in epoca Covid hanno affluenza come preCovid”, scrive in serata.

 

 

Gualtieri: “Onorato per la fiducia”

Dopo una lunga riflessione interna al Pd – che in prima battuta avrebbe preferito Nicola Zingaretti – Gualtieri si è fatto avanti agli inizi di maggio. Ora è su di lui che punta forte il partito guidato da Letta: l’obiettivo è vincere il ballottaggio e, poi, guadagnare la prima poltrona di Palazzo Senatorio. “Come speravamo è stata una bellissima giornata di partecipazione e democrazia”, ha detto dopo la notizia della sua vittoria. Abbiamo ottenuto “una partecipazione alta e siamo contenti. Sono onorato della fiducia che mi è stata accordata. Siamo una grande squadra e da domani tutti uniti, si lavora per rilanciare Roma”.

 

Le polemiche per i controlli ai gazebo

A sfidarlo sono stati in sei candidati: Imma Battaglia, Giovanni Caudo, Paolo Ciani, Stefano Fassina, Cristina Grancio e Tobia Zevi. In mattinata, il comitato di Giovanni Caudo, minisindaco del III municipio ed ex assessore all’Urbanistica della giunta Marino, ha segnalato in alcuni seggi “leggerezze nei controlli dei documenti o addirittura di palesi violazioni”. 

 

 

Bufera sul Pd romano per il post su Facebook

Sul fronte social, invece, sotto i riflettori è finito il Pd romano che ha postato su Facebook una scheda con sei caselle vuote e un solo nome barrato: quello di Gualtieri. La trovata ha infastidito Imma Battaglia: “I voti si conquistano con l’informazione, con i programmi e con le idee, e non oscurando dei nomi”. E il leader di Azione Carlo Calenda non ha perso occasione per polemizzare, con la consueta ironia: “Alla voce primarie aperte. Un vero esercizio di democrazia. Daje”. “Non sentirete da me una sola parola polemica”, ha replicato gelido Letta.

 

Lepore: “Bologna si conferma città più progressista d’Europa” Soddisfazione anche a Bologna dove ha vinto Matteo Lepore. “Con questo risultato Bologna si conferma la città più progressista d’Italia con un centrosinistra forte e unito che saprà vincere l’appuntamento di ottobre – sono le sue prime parole -. Abbiamo fatto una cosa grande, e dai quartieri più popolari della nostra città è venuto un segnale chiaro e netto. Questa è la vittoria della politica progressista e democratica”.

 





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