Descrizione
Price: 8,99€
(as of Nov 05, 2024 19:18:24 UTC – Details)
«Questo libro è la mia scorribanda in tutti i mondi fantastici e terrificanti che mi hanno affascinato e impaurito. Non ci sarà molto ordine, e se a volte vi verrà in mente un cane da caccia dal fiuto scadente che si aggira senza sosta dietro a ogni odore interessante, a me andrà più che bene. Ma non è una caccia. È una danza. E ogni tanto in questa sala da ballo spengono le luci. Ma danzeremo lo stesso, voi e io. Anche nel buio. Specialmente nel buio. Posso invitarvi?»
In Danse macabre, che ormai è diventato un piccolo classico, Stephen King racconta una delle sue storie più coinvolgenti e stimolanti, quella di un mondo, e dei suoi abitanti, nel quale si è conquistato un posto d’onore e verso il quale continua a nutrire rispetto, curiosità e amore. Con la sua scrittura diretta e brillante, King celebra l’horror definendone gli archetipi in una danza in cui sfilano, tenendosi per mano, letteratura e z-movies, leggende metropolitane e cinema d’autore, serie tv, fumetti e perfino le figurine. L’approccio superficialmente acritico, dichiaratamente soggettivo, sbarazza il professor King da ogni accademismo lasciandolo libero di fare ciò che migliore sa: raccontare. Si crea il miracolo di un testo profondo e lieve allo stesso tempo, dalla prosa torrenziale e inventiva; di un saggio che, ben lungi dall’ispirarsi nella forma ai canoni tradizionali, è piuttosto un possente, affascinante amarcord. E, per gli appassionati, un’irresistibile occasione per sbirciare sotto il mantello del re. Del brivido.
Qui Danse macabre ritorna in una versione aggiornata e rivista a cura di Giovanni Arduino.
ASIN : B01N66MZ8E
Editore : SPERLING & KUPFER (15 novembre 2016)
Lingua : Italiano
Dimensioni file : 2187 KB
Da testo a voce : Abilitato
Screen Reader : Supportato
Miglioramenti tipografici : Abilitato
Word Wise : Non abilitato
Lunghezza stampa rosa : 523 pagine
Raffaele Sorrentino –
Interessante e ancora attuale
Il saggio, pur essendo stato scritto nel 1983 risulta ancora attualissimo nella sua disamina sul linguaggio dell’orrore.L’unico punto dove ovviamente risulta ormai pienamente anacronistico è certamente il segmento legato al linguaggio televisivo. In ogni caso va benissimo così, anche per farsi un’idea della situazione sul piccolo schermo di quasi trent’anni fa rispetto all’oggi. Interessante e ben scritto. Consigliato.
anonimo –
Bisogna essere appassionati
In caso contrario il tomo risulta lunghissimo.Io, ad esempio, non amo il genere horror, e ho trovato pesante una dissertazione così approfondita, direi da fan. Ecco, credo che questo libro sia godurioso per chi è un fan dell’horror, ma “inutilmente” lungo per chi non lo è. Ovviamente King scrive sempre benissimo, ma in questo caso non serve ad addolcire la pillola.
SimoTocca –
Non per i lettori europei….
Faccio una doverosa precisazione iniziale: sono un grande estimatore della scrittura di Stephen King, e da sempre lo ritengo uno dei migliori scrittori viventi, trascendendo “il genere Horror” (genere che fa storcere il naso a molti cultori della letteratura classica). à quindi con una certa curiosità che ho acquistato su Kindle questo saggio di King. Al momento dell’acquisto ero perfettamente consapevole che avrei letto un saggio e non un romanzo o un racconto, un saggio che trattava dei “meccanismi della paura”. E di saggi, in vita mia ne ho letti diversi…ma difficilmente li ho trovati così noiosi e poco interessanti come questo di King!Delusione profonda la mia: prima di tutto per la mancanza di “organicità ” della trattazione, che sembra saltare di palo in frasca e spesso “girare a vuoto” su se stessa. E delusione poi per il fatto che si parla molto di libri e di film che in Italia si sono visti poco e niente, roba degli anni ’50-’60 soprattutto, e quindi non conoscendoli risulta assai difficile capire quello di cui parla King, che probabilmente si rivolge a lettori americani che nella loro infanzia hanno avuto molta confidenza con quei film o quei libri.Ecco, probabilmente i lettori americani di King avranno potuto godersi appieno questo libro, ma confesso non io! Sarebbe un pò come se un newyorkese leggesse tre pagine di commenti su Profondo Rosso o L’Uccello dalle piume di Cristallo senza aver mai visto quei film e addirittura senza aver sentito mai parlare del regista Dario Argento! Non so se ho reso l’idea.In sé il saggio potrebbe essere interessante, ma con questa mia lacuna (forse non solo mia ma anche della maggior parte dei lettori italiani e europei) che riguarda film e romanzi horror americani degli anni ’50 e ’60, diventa di una noia mortale! E oltretutto difficile da seguire, nei ragionamenti, perché appunto tratta di argomenti sconosciuti dando per scontato che invece il lettore li conosca a menadito.Spiacente, ma per me questo libro non vale più di una stella….