Il vento che le accarezza il viso, il sole che le scalda il cuore e gli occhi che le brillano ogni volta che incrocia lo sguardo di quel ragazzino di 17 anni che per lei sembrerebbe pronto persino a regalarle la luna. Si scambiano i contatti, cominciano i messaggi, le prime dediche, le carezze in riva al mare. Sembra una favola, di quelle che vanno oltre un semplice amore estivo. Invece, dietro quegli apprezzamenti così delicati e galanti, si nasconde altro. Un incubo nascosto dai sorrisi e dalle frasi dolci. Una morbosità nei confronti di una giovane di 16 anni che sfocia in una violenza a sfondo sessuale ricostruita dalla magistratura in un’indagine lampo grazie anche ai racconti della vittima. Un episodio di violenza accertato dalle forze dell’ordine. I fatti una sera d’agosto. Succede tutto in pochi minuti. I due, 17 anni lui, di Ottaviano, 16 lei, della provincia di Avellino, entrambi in vacanza ad Acciaroli, sono sempre più vicini. Le propone di accompagnarla a casa e di lasciare le amiche col resto della comitiva, ma è soltanto un tranello. Un piano forse studiato da giorni. Raggiunto il centro abitato, a quell’ora non frequentato, il ragazzino – figlio di professionisti – che sembrava gentile si trasforma in un mostro. La costringe a fermarsi e a subire tra le lacrime quelle avances sempre più moleste. Prima la blocca, poi inizia a palpeggiarla tanto da procurarle lievi lesioni alle parti intime. La ragazzina invoca aiuto, gli implora di smettere, prova a difendersi sferrando qualche calcio che le permette di sfuggire e chiedere aiuto alle amiche. Inizia poi il calvario. La denuncia, il racconto in lacrime ai carabinieri e l’indicazione del nome e cognome di quel ragazzino che le piaceva così tanto così da accettare che l’accompagnasse a casa. «Piangevo, gli imploravo di fermarsi ma sembrava impazzito. Non riusciva a smettere nonostante le mie urla. Ho vissuto un incubo», ha raccontato ai militari dell’Arma la ragazzina, ricostruendo la notte infernale vissuta. «Avevamo bevuto, ero leggermente brilla. Ha provato ad approfittare delle mie condizioni per fare altro. Eravamo vicini alla spiaggia. Al mio rifiuto, ha iniziato a palpeggiarmi in più parti del corpo trasformandosi in un mostro. Temevo di morire. Urlavo e piangevo ma nessuno riusciva a sentirmi. Eravamo soltanto io e lui». Il 17enne, residente a Ottaviano è stato arrestato a poche settimane dal fatto dai militari della Compagnia Carabinieri di Vallo della Lucania, in collaborazione con quelli dell’Arma di Torre Annunziata, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno. L’accusa è di violenza sessuale nei confronti della ragazzina di appena 16 anni, in vacanza con la propria famiglia ad Acciaroli per vivere qualche giorno spensierato prima di riprendere la scuola e che ha deciso immediatamente di raccontare la verità prima ai genitori e poi agli uomini in divisa. Le indagini, coordinate dalla Procura per i Minorenni di Salerno, hanno così portato all’individuazione del 17enne che nel frattempo aveva fatto rientro a casa. Il Tribunale per i Minori ne ha disposto il collocamento in una comunità della provincia di Napoli. Per il ragazzino comincia ora un lungo percorso di recupero.
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Andrea Ripa
2021-08-19 05:00:42