Aveva i voti ma ha preferito farsi da parte. Silvio Berlusconi dice di essersi ritirato dalla corsa alla presidenza della Repubblica, nonostante avesse “verificato l’esistenza di numeri sufficienti per l’elezione”. Non è una battuta ma è quello che sostiene il leader di Forza Italia nella nota inviata al vertice del centrodestra. Ovviamente non potrà mai esserci la controprova, visto che l’uomo di Arcore ha deciso di arrendersi. Alla fine di una giornata segnata dalla decisione di non recarsi a Roma, proprio per il vertice del centrodestra. Una riunione, quella con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che è stata rinviata al tardo pomeriggio, visto che nel frattempo Berlusconi ha visto i ministri di Forza Italia. Poi ha deciso di non collegarsi, preferendo inviare una nota che è stata letta dalla fidata Licia Ronzulli.
Da quando il suo nome è stato inserito nella corsa alla presidente dalla Repubblica, Silvio Berlusconi sostiene di aver ricevuto affetto e incoraggiamento di “molte migliaia di italiane e italiani” e si dice “grato in particolare alle forze politiche del centro-destra che hanno voluto formulare la mia candidatura, ai tanti parlamentari di tutti gli schieramenti che hanno espresso il loro appoggio e il loro consenso, agli importanti esponenti politici stranieri, in particolare ai vertici del Partito Popolare Europeo, che si sono pronunciati a favore di questa proposta”. E prosegue, nel documento: “Dopo innumerevoli incontri con parlamentari e delegati regionali, anche e soprattutto appartenenti a schieramenti diversi della coalizione di centro-destra, ho verificato l’esistenza di numeri sufficienti per l’elezione“. Al riguardo si dice “Onorato e commosso: la Presidenza della Repubblica è la più Alta carica delle nostre istituzioni, rappresenta l’Unità della Nazione, del Paese che amo e al servizio del quale mi sono posto da trent’anni, con tutte le mie energie, le mie capacità, le mie competenze”. Tuttavia, sostiene di essersi tirato indietro a seguito di una riflessione compiuta “ponendo sempre l’interesse collettivo al di sopra di qualsiasi considerazione personale”. E si sofferma sul fatto che “L’Italia oggi ha bisogno di unità, al di là della distinzione maggioranza-opposizione, intorno allo sforzo per combattere la gravissima emergenza sanitaria, per far uscire il paese dalla crisi”. Non vuole Draghi al Colle: “Considero necessario che il governo Draghi completi la sua opera fino alla fine della legislatura per dare attuazione al PNRR, proseguendo il processo riformatore indispensabile che riguarda il fisco, la giustizia, la burocrazia”. E considera la sua resa “un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica”. Continuerà “a servire il mio Paese in altro modo, come ho fatto in questi anni, da leader politico e da Parlamentare Europeo, evitando che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non può permettersi” e “Da oggi lavoreremo quindi con i leader del centrodestra per concordare un nome in grado di raccogliere un consenso vasto in Parlamento”.
Arriva il commento del leader della Lega Matteo Salvini: “Berlusconi rende un grande servizio all’Italia e al Centrodestra, che ora avrà l’onore e la responsabilità di avanzare le sue proposte senza più veti dalla sinistra”. Per Giuseppe Conte il suo ritiro segna l’avvio “di un serio confronto tra le forze politiche per offrire al Paese una figura di alto profilo, autorevole, ampiamente condivisa”.
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di F. Q.
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2022-01-22 19:43:17 ,