Sembra in atto un fuoco di sbarramento su Mario Draghi presidente della Repubblica. Quanto al pericolo di voto anticipato, appare remoto, chiunque sostituisca Sergio Mattarella: il Parlamento vuole andare avanti fino al 2023
La sensazione che sia in atto un fuoco di sbarramento nei confronti di Mario Draghi al Quirinale. Non ancora chiaro se sia l’ultima risorsa tattica di una parte della sua stessa maggioranza, in attesa di capire come si presenteranno i partiti nella prima seduta del Parlamento, luned. O se si tratti di un vero e proprio veto, destinato a sfidare la volont di altre forze politiche di fare eleggere l’attuale presidente del Consiglio.
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La convinzione di chi lo vuole capo dello Stato che sarebbe il miglior garante dell’Italia anche sul piano internazionale per i prossimi sette anni. Ma gli oppositori lo raffigurano come l’emblema di un commissariamento della politica destinato a prolungarsi nel tempo. E additano il suo passaggio al Quirinale come un doppio rischio: per il governo che presiede e per il futuro della legislatura. Pazienza se entrambe le cose sanno pi di allarme strumentale che di prospettiva realistica. Sta diventando sempre pi chiaro che l’attuale esecutivo non potr proiettarsi a lungo cos com’: tanto che si tenta di trovare un accordo sul prossimo.
Quanto al pericolo di voto anticipato, appare remoto, chiunque sostituisca Sergio Mattarella: il Parlamento vuole andare avanti fino al 2023. Le motivazioni che vengono addotte sono utili per a fare emergere i settori della coalizione pi ostili a Draghi; comunque, meno disponibili a fare cadere la propria contrariet nel momento in cui quella candidatura arrivasse in Parlamento. Farla naufragare comporterebbe automaticamente, insieme con la fine del governo, un contraccolpo negativo anche europeo. Finora, per, sia nel Movimento Cinque Stelle, sia nella Lega e in una parte di Forza Italia si parla di resistenze crescenti all’idea di votarlo. Non chiaro se provengano dall’interno di tutto il Carroccio, o se siano soprattutto attribuibili a Matteo Salvini. E, per quanto riguarda i grillini, si descrive un ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, pronto ad avallare qualunque soluzione risulti vincente.
Al contrario, il Movimento che fa capo al leader Giuseppe Conte continua a mostrarsi contro qualunque accordo su Draghi: come molti berlusconiani. Non a caso, dopo
l’incontro di gioved con l’ex alleato di governo Salvini
, poi suo nemico, ora di nuovo sodale nel no al premier, Conte ha detto che insieme stanno cercando di evitare una crisi di governo. La fioritura di candidature pi o meno credibili in alternativa all’ex presidente della Bce riflette la volont di evitare la sua; e la difficolt a trovare una personalit che unisca forze non solo divise tra di loro ma al proprio interno. possibile che la situazione si sblocchi, in una direzione o nell’altra, entro le prossime ore. Ma la previsione generale che luned le manovre e i veti non saranno ancora chiariti. Solo a met settimana si comincer a capire quali contorni e quale caratura avr il Quirinale prossimo venturo.
21 gennaio 2022 (modifica il 21 gennaio 2022 | 19:27)
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Massimo Franco , 2022-01-21 18:28:14
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