Raggi, Fico e Di Maio al vertice M5S. Così cambiano gli equilibri del Movimento- Corriere.it

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di Emanuele Buzzi

Comitato di garanzia, votano in 30 mila su 115 mila. E Fraccaro diventa probiviro. Con la preferenza di genere, la sindaca «doppia» gli altri eletti

Era tanto attesa nel Movimento ed è finita nel modo più scontato con l’elezione di Virginia Raggi, Luigi Di Maio e Roberto Fico come membri del comitato di garanzia e Riccardo Fraccaro come nuovo esponente del collegio dei probiviri. Sono 30.073 i militanti pentastellati che hanno votato su Skyvote su circa 115 mila aventi diritto, ossia poco più di uno su quattro. Si potevano esprimere massimo due preferenze: una per genere e il risultato suona come un plebiscito al femminile per la sindaca di Roma che incassa 22.289 preferenze, il doppio di Fico (11.949) e Di Maio (11.748). Primo degli esclusi Andrea Liberati con 3.727 voti, seguito da Carla Ruocco (3.474) e Tiziana Beghin (3.112). Nel ballottaggio per un posto tra i probiviri la spunta Fraccaro su Grazia Di Bari con 21.097 voti contro 8.976.

Una votazione fondamentale, quella per definire il comitato di garanzia, per due motivi: apre la nuova fase contiana del Movimento delineando subito degli equilibri più chiari, con un organo che si ritaglia le vesti di un vero arbitro nelle contese del Movimento (ha anche il potere di chiedere la sfiducia per Conte e Grillo) e in secondo luogo permette di far partire l’iter per le nomine politiche interne, che saranno dopo le Amministrative. Solo allora si vedranno le strategie dei malpancisti (una ventina), ma per adesso i venti di addii sono solo evocati. Di Maio, Fico e Raggi — che prendono il posto di Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri che si sono dimessi a inizio agosto — staranno in carica per quattro anni e dovranno adoperarsi da subito per stilare i regolamenti necessari per l’elezione del comitato nazionale.

Per quanto riguarda il collegio dei probiviri l’ex sottosegretario Fraccaro torna a occupare la carica che aveva lasciato nel 2019 per incompatibilità con il suo ruolo nell’esecutivo. Ora il collegio rimasto inattivo da giugno dopo l’addio di Raffaella Andreola (che è in corsa alle Comunali nel trevigiano, con una lista che si richiama a Casaleggio) può tornare a esaminare i dossier arretrati e comminare eventuali sanzioni. La «macchina» dei probiviri rischia però di bloccarsi presto: in un paio di mesi scadrà il mandato e Beppe Grillo dovrà decidere cosa fare (c’è chi ipotizza anche un voto di riconferma dei membri). Intanto ieri Conte ha ribadito nel corso di un intervento a Castelfidardo (Ancona) l’appoggio del M5S all’esecutivo. «Stiamo qui a sostenere il governo, ci siamo assunti questa responsabilità e la porteremo avanti». Qualche ora più tardi a Piazzapulita su La7 torna sulla caduta del governo giallorosso: «C’è stato un tentativo di remare contro che si è sviluppato dentro la compagine di governo. È chiaro che questo governo non stesse bene a tutti, anche a gruppi che possono far sentire la propria voce».

16 settembre 2021 (modifica il 16 settembre 2021 | 23:32)



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Emanuele Buzzi , 2021-09-16 21:35:54
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