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Il presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato: ««Purtroppo le sinistre fin da subito sono ricorse all’ostruzionismo: migliaia di emendamenti, e siamo ancora a metà dell’esame del testo»
La speranza c’è: «Se l’opposizione si convincesse a comportarsi come ha fatto con la riforma dell’Autonomia — una collaborazione pur da diverse posizioni che ha portato a miglioramenti della legge con molti emendamenti accolti — potremmo pure farcela…». Alberto Balboni, di FdI, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato che oggi voterà l’emendamento del governo sul premierato, cuore della riforma, un minimo di ottimismo se lo tiene stretto: «In quel caso, potremmo anche riuscire a votare in prima lettura la riforma in una Camera prima delle Europee».
Sarebbe un risultato fondamentale anche in vista del voto di giugno?
«Sinceramente, questo non lo credo. Gli italiani non votano pensando al premierato o all’Autonomia, ma a temi a loro più vicini nell’immediato: l’economia, la sicurezza, magari la difesa europea. Però sarebbe un bel segnale».
In realtà la riforma del premierato è molto divisiva.
«Purtroppo le sinistre fin da subito sono ricorse all’ostruzionismo: migliaia di emendamenti, e siamo ancora a metà dell’esame del testo. Ci hanno detto: ragioniamo solo se escludete l’elezione diretta. Ma il senso della riforma è proprio questo! Quindi i tempi dipenderanno dal loro…
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di Paola Di Caro
www.corriere.it
2024-04-01 17:43:08 ,