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Il candidato nel Pd ha sostenuto Bonaccini. il minimo comun denominatore su cui si ritrovano Elly Schlein e Giuseppe Conte
A qualcuno ricorda la fine ingloriosa che fece la candidatura del portiere Giovanni Galli a Firenze, centrodestra, sfidante di Matteo Renzi; qualcun altro ripensa alla corsa pi recente di Roberto Giachetti a Roma, centrosinistra, sfidante di Virginia Raggi; altri ancora evocano il fresco precedente di Enrico Michetti, di nuovo centrodestra, poi sconfitto da Roberto Gualtieri.
Nella tragica galleria degli agnelli sacrificali della politica, che si arricchisce di nuovi arrivati tutte le volte che alle elezioni amministrative una coalizione fatica a trovare la quadra e arriva senza paracadute quasi fino allo scadere del termine per presentazione delle liste, figura adesso anche
Piero Marrese, candidato del campo largo in Basilicata, palesatosi alla fine di quella giostra impazzita che ha bruciato uno via l’altro Chiorazzo (Angelo) e Lacerenza (Domenico), resi celebri da un’allitterazione che li ha trasformati in una cantilena mandata gi a memoria da tutti.
Classe 1980, cresciuto a pane e politica nella Sinistra giovanile (gli juniores degli allora Democratici di sinistra), dirigente lucano nel Pd e sindaco di Montalbano Jonico, sostenitore di Stefano Bonaccini all’ultimo congresso, Marrese il minimo comun denominatore su cui si ritrovano Elly Schlein e Giuseppe Conte, Pd e Cinque Stelle. La prima telefonata di Elly, ha…
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di Tommaso Labate
www.corriere.it
2024-03-19 06:08:31 ,