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Sul tavolo lo slittamento della scadenza al 2027, immigrazione ed elezioni
Lui, Charles Michel, sta facendo un giro delle capitali europee per affinare l’adozione della futura Agenda strategica della Ue, lei, Giorgia Meloni, sta giocando in Europa diverse partite, non ultima quella dello slittamento di un anno nell’attuazione del Pnrr. E alla fine dell’incontro a tu per tu, mentre le rispettive delegazioni mettono a punto l’agenda del Consiglio della prossima settimana, sicuramente la premier e il presidente del Consiglio europeo affrontano diversi argomenti, non tutti poi pubblicizzati nelle rispettive note. A cominciare dai giochi e dai confronti in corso, in tutta la Ue, sul futuro assetto delle istituzioni di Bruxelles dopo giugno.
Di sicuro parlano di Pnrr i due, perché lo stesso Michel fa capire di non essere contrario, anche se l’argomento tocca più le competenze della Commissione e dei singoli Stati che le sue. Michel poi conferma la giustezza della battaglia storica di Meloni sui migranti, su un maggiore coinvolgimento di tutta la Ue nel dossier. Mentre la «proroga» del Pnrr — spostando la scadenza dal 2026 al 2027 — è una richiesta che l’Italia, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sta portando avanti da tempo. E Michel, a due mesi dal termine del suo mandato, è cauto ma aperturista.
«Io penso — dice in una conferenza stampa improvvisata in piazza — che tra le opzioni utili per assicurarsi…
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di Marco Galluzzo
www.corriere.it
2024-04-11 19:33:03 ,