Il richiamo del Salametto è stato disposto in via precauzionale dallo stesso produttore per sospetta presenza di Salmonella spp nel prodotto dopo che l’agente batterico è stato rilevato in analisi su un campione di carne.
Un nuovo avviso di richiamo di prodotti alimentari per rischio chimico è stato lanciato oggi dal Ministero della salute attraverso il proprio portale dedicato agli avvisi di sicurezza e ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori. Questa volta il ritiro dai banconi dei supermercati riguarda due lotti di salametto venduto nei punti vendita di Lidl a marchio Salumeo.
Nel dettaglio, il prodotto richiamato è il Salametto tipo Milano a marchio Salumeo venduto in pezzi da 160 grammi ciascuno. L’insaccato è stato prodotto per Lidl Italia Srl dall’azienda Salumificio Colombo Luigi Srl, nello stabilimento di via Roma, a Pescate, in provincia di Lecco. I lotti interessati dal richiamo son due: quelli con i numeri L237(5154) e L238(5154, entrambi con data di scadenza fissata la 12 aprile 2023.
Il richiamo del Salametto è stato disposto in via precauzionale dallo stesso produttore per sospetta presenza di Salmonella spp nel prodotto dopo che l’agente batterico è stato rilevato in analisi su un campione di carne. Di conseguenza il Prodotto coni lotti sopra indicati non è idoneo al consumo. Per i consumatori che avessero già acquistato il salametto oggetto del richiamo, l’avvertimento è di non consumarlo ma di riportarlo al punto vendita Lidl per il rimborso.
Salmonella: rischi e sintomi
La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni da Salmonella spp. possono verificarsi nell’uomo e negli animali domestici, da cortile e selvatici. I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali e i loro derivati e l’ambiente (acque non potabili) rappresentano i veicoli di infezione. La gravità dei sintomi varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie o infezioni focali a carico per esempio di ossa e meningi) che si verificano soprattutto in soggetti fragili (anziani, bambini e soggetti con deficit a carico del sistema immunitario). I sintomi della malattia possono comparire tra le 6 e le 72 ore dall’ingestione di alimenti contaminati (ma più comunemente si manifestano dopo 12-36 ore) e si protraggono per 4-7 giorni. Nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso benigno e non richiede l’ospedalizzazione, ma talvolta l’infezione può aggravarsi al punto tale da rendere necessario il ricovero
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di Antonio Palma
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2023-03-06 22:13:36 ,