Rocco Siffredi attacca Le Iene: “Accuse false”

Rocco Siffredi rompe il silenzio e passa al contrattacco dopo il caso mediatico scoppiato a seguito del servizio de Le Iene, in cui alcune attrici del mondo del porno lo hanno accusato di comportamenti abusivi sui set. In una lettera inviata a Dagospia, l’attore denuncia un manuale di accusa che definisce “insidioso e difficile da contrastare”, ribadendo la sua intenzione di difendersi con ogni mezzo. E lancia un’accusa precisa: “Chi usa questo manuale si nasconde dietro un valore condiviso, il rispetto per le gentil sesso, per attaccare attraverso testimonianze non verificabili”.

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Nessuna denuncia formale, ma accuse pesantissime

Secondo quanto riportato da Dagospia, non ci sarebbe al momento alcuna denuncia formale nei confronti di Siffredi. Tuttavia, l’attore si sta già muovendo per raccogliere prove che lo scagionino, convinto che si tratti di affermazioni infondate. Nella sua lettera scrive: “Sto dedicando tutto il tempo libero per raccogliere elementi di prova contro queste falsità”, raccontando di sentirsi impotente davanti a un meccanismo mediatico dove “persone approfittano dell’anonimato per parlare a ruota libera”.

Le accuse emerse nel servizio de Le Iene

Nel servizio andato in onda su Italia 1, diverse attrici del settore adult hanno raccontato episodi inquietanti avvenuti sul set, parlando di limiti superati, atti non concordati e in alcuni casi di violenza esplicita. Una testimone ha raccontato: “Mi sputava addosso, ma non era previsto”, mentre altre colleghe hanno descritto episodi ancora più gravi. Le Iene hanno acceso i riflettori su una realtà fatta di silenzi e paura, ma che ora ha iniziato a emergere con forza.

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La reazione del pornodivo: “La verità vince sempre”

Siffredi ha già avuto modo di replicare anche nel corso dello stesso servizio, ma ha voluto chiarire ulteriormente la sua posizione con un post sui social: “Quest’anno non è iniziato nel migliore dei modi per me… Vi dico solo che la verità vince sempre e per me non c’è una seconda verità, ma una sola”. Un messaggio che lascia trasparire amarezza, ma anche la volontà di non rimanere in silenzio.

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