Salman Rushdie staccato dal respiratore, riesce a parlare

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Sono ore di apprensione per le condizioni di Salman Rushdie che, dopo essere stato accoltellato tre volte al collo e quattro all’addome durante un festival letterario nello Stato di New York, è ancora ricoverato in condizioni gravi e rischia di perdere l’occhio destro.
La notte scorsa tuttavia lo scrittore è stato staccato dal ventilatore e riesce a parlare, ma le condizioni sono sempre critiche.

Intanto la procura ritiene che l’attentato sia stato un atto “mirato e premeditato”. L’aggressore era arrivato un giorno prima dell’evento e si era presentato con un documento d’identità falso. Lo ha detto il procuratore distrettuale della contea, Jason Schmidt, spiegando perché gli inquirenti ritengono che l’attacco allo scrittore sia stato “mirato e premeditato”. Il procuratore non lo ha precisato ma è probabile che il documento falso sia la patente che è stata trovata addosso ad Hadi Matar intestata a un ’martire’ degli Hezbollah. L’avvocato d’ufficio dell’aggressore, Nathaniel Barone, si è lamentato con il procuratore che il cliente è stato lasciato ammanettato in una stazione di polizia per troppo tempo, prima di essere portato davanti a un giudice. «Ha diritto alla presunzione di innocenza», ha detto il legale secondo quanto riportato dall’Associated Press. Il giudice ha stabilito per Matar l’arresto senza cauzione.

Intanto montano le polemiche sulla mancanza di protezione per un uomo, Rushdie, che vive da oltre 30 anni sotto la minaccia dell’estremismo islamico. La dimora Bianca ha condannato “l’orribile attacco” avvenuto su suolo americano e ha fatto sapere che prega per lui.



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