Sono 63 le famiglie con difficoltà economica rimaste senza pacco alimentare. Un sostegno utile soprattutto in un periodo di crisi senza uguali, unitamente a una pandemia che proprio nella giornata di ieri ha ucciso una 88enne sammaritana. Un momento difficile per tutti, ancor di più per le famiglie con un reddito pari a zero e che tra buoni spesa e pacchi alimentari hanno cercato di restare a galla nei due anni in cui il virus letale non ha dato tregua. La sospensione del servizio pare sia legata a un’inadempienza del Comune, ovvero al mancato pagamento del fornitore in virtù della convenzione che viene rinnovata ogni anno. A bussare alle porte della sede della protezione civile di Santa Maria la Carità, responsabile della distribuzione dei pacchi alimentari, sono state le tante famiglie disperate che non sono riuscite a ricevere l’aiuto alimentare, tantomeno dei chiarimenti sul ritardo. «Non siamo a conoscenza della cifra effettiva del debito che il Comune ha contratto con il fornitore dei pacchi alimentari, ma di sicuro i pagamenti non sono stati effettuati con regolarità. Anzi – sostiene il consigliere di minoranza Giuseppe Gargiulo – a Santa Maria la Carità sono arrivati fondi proprio per il sostegno alle famiglie indigenti. Perché non si è pensato a coprire anche il debito per i pacchi alimentari? Lasciando 63 famiglie senza i beni di prima necessità? Siamo stati contattati dai nostri concittadini che disperati ci chiedevano come fare per avere il pacco alimentare, una fonte vitale per mettere almeno il piatto a tavola. Il dubbio – continua il leader di Senso Civico – è che si siano sprecati i fondi senza pensare che un servizio come quello dei pacchi alimentari si sarebbe fermato. Il nostro gruppo non si ferma, noi come i cittadini vogliamo risposte e vogliamo vederci chiaro, lì dove resta un’amministrazione opaca e senza trasparenza». Un debito che, pare, sia stato accumulato nel tempo con un saldo di ogni fattura che non riportava l’esatta cifra richiesta, ma che ne liquidava un importo minore rispetto al dovuto. Come ogni secondo martedì di ogni mese i cittadini hanno raggiunto la sede della protezione civile sammaritana per ricevere il pacco alimentare, ma a dimora ci sono poi tornati a mani vuote. «Da oggi sarà nostra premura recuperare la documentazione inerente al servizio dei pacchi alimentari e procedere a un controllo certosino – promette il consigliere Gargiulo – Chiederemo chiarimenti all’assessore al ramo. Se ci saranno irregolarità sull’intera faccenda non esiteremo a denunciarle agli organi competenti».
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di Elena Pontoriero
www.metropolisweb.it
2022-01-22 08:21:34 ,