Satelliti, la Commissione europea vuole costruire una sua rete

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di Kevin Carboni

Una rete di satelliti per la comunicazione spaziale, con cui proteggere le frontiere cibernetiche e fisiche dell’Unione europea. È questo l’obiettivo del progetto da 6 miliardi di euro presentato dal commissario per il mercato interno Thierry Breton, per realizzare una costellazione satellitare completamente europea entro il 2028. Lo sviluppo dell’infrastruttura è, infatti, pensato dalla Commissione come un modo per incentivare la cooperazione dei paesi membri nella difesa, oltre che per salvaguardare dati e infrastrutture comunitarie da interferenze esterne e aumentare le sue capacità di sorveglianza.

“È indispensabile che l’Europa abbia una propria costellazione di satelliti e non dipenda da Stati Uniti e Cina ha detto il commissario Breton alla televisione francese Bfm -. Funzionerà da nord a sud e proteggerà le nostre comunicazioni in caso di attacchi informatici. Avrà una dimensione militare e sovrana e ci permetterà di offrire canali di comunicazione sicuri anche al continente africano”. L’iniziativa è quindi una diretta risposta ai progressi militari di Russia e Cina nello spazio esterno e alla continua espansione satellitare delle grandi compagnie statunitensi, per rafforzare la sovranità e aumentare l’indipendenza europea nel settore delle comunicazioni satellitari e nella difesa spaziale.

Attraverso lo sviluppo di un sistema di connettività spaziale multi-orbitale all’avanguardia, la Commissione intende garantire alla comunità europea una difesa efficace contro le minacce cibernetiche ed elettromagnetiche e aumentare la resilienza delle infrastrutture di telecomunicazione dell’Unione. Inoltre, l’infrastruttura è volta anche a migliorare le operazioni di sorveglianza dello spazio, militari e di vigilanza marittima, così come gli interventi di cura e i servizi sanitari a distanza e potenziare le funzioni economiche a livello nazionale degli stati membri.

Dei 6 miliardi di euro 2,4 arriveranno dall’attuale bilancio comunitario, e gli altri dagli stati membri, dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e da investimenti privati. Lo spiegamento iniziale del programma potrebbe iniziare l’anno prossimo, con i servizi iniziali lanciati entro il 2025 e la fornitura completa di crittografia quantistica operativa entro il 2028. La proposta della Commissione deve ancora ottenere l’approvazione degli stati e del Parlamento europeo, ma, secondo fonti parlamentari sentite da Euractiv, nonostante alcune riserve il piano ha buone possibilità di essere approvato in fretta.

Gestione del traffico spaziale

Insieme a questa iniziativa, la Commissione vuole anche mettere a punto una gestione comunitaria del traffico spaziale. Attorno alla terra circolano infatti più di 11mila satelliti, di cui solo quattromila ancora operativi, e nei prossimi dieci anni ne verranno lanciati altri 20mila. Inoltre si trovano anche più di 128 milioni di detriti che creano problemi di sicurezza

Per questo i funzionari europei vogliono mettere a punto una nuova strategia di gestione del traffico dello spazio, incentrata sulla definizione delle esigenze e delle implicazioni militari e sull’aumento delle capacità di identificazione e tracciamento dei veicoli e dei detriti, che apra ad azioni concrete per migliorare la sicurezza e la sostenibilità delle operazioni fuori dall’atmosfera.





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www.wired.it
2022-02-16 11:20:47

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