Seconda dose vaccini, dai tempi giusti per il richiamo al cambio farmaco. Ecco come funziona- Corriere.it

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Prime dosi, richiami, carenza di scorte. Ma soprattutto timori per chi ha gi ricevuto Astrazeneca e adesso deve fare la seconda dose. Ecco tutto quello che bisogna sapere sul richiamo dei vaccini.

1 – Chi ha fatto la prima dose con AstraZeneca e ha meno di sessant’anni pu fare la seconda?
Non ci sono ragioni per passare a un vaccino diverso. estremamente improbabile che chi non ha avuto problemi dopo la prima dose li sviluppi dopo la seconda. Lo confermano i dati raccolti nel Regno Unito dove un report indipendente commissionato dal governo al Craig Venter Institute riferisce che non sono stati registrati casi di trombosi o di trombocitopenia (eventi rarissimi) successivi al richiamo. La Commissione europea conferma: Non c’ alcuna ragione per interrompere la somministrazione della seconda dose AstraZeneca.

2 – Chi ha ricevuto la prima dose di Pfizer pu fare la seconda con un intervallo di tempo superiore a 3 settimane?
La scheda tecnica del preparato di Pfizer-Biontech approvata da tutte le agenzie regolatorie (Fda, Ema, Aifa) stabilisce quanto indicato dall’industria farmaceutica: la seconda dose va fatta a tre settimane dalla prima. Pfizer non garantisce l’efficacia del vaccino se non vengono rispettati questi tempi anche se nella sperimentazione clinica ci sono stati casi di persone che, per difficolt logistiche e organizzative, hanno fatto la seconda cose al 42mo giorno e hanno sviluppato la protezione.

3 – E in Italia?
Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanit ha affermato che possibile allungare l’intervallo da 21 a 42 giorni senza perdere il vantaggio vaccinale, perch esistono i presupposti immunologici e biologici. Stessa raccomandazione da parte dell’Oms che per si rivolge anche a governi dove il servizio sanitario molto carente: L’intervallo tra le due dosi pu essere allungato fino a 42 giorni. Il ministero della Salute non ha dato indicazioni diverse dalle 3 settimane di intervallo fermo restando che pu esserci una certa flessibilit per problemi organizzativi questa non deve essere la regola, ha chiarito Gianni Rezza, capo della prevenzione.

4 – Ci sono precedenti?
L’unico Paese ad aver posticipato il richiamo di Pfizer stato la Gran Bretagna per coprire il maggior numero possibile di persone in una fase molto critica della pandemia. L’infettivologo Massimo Galli per pone dei paletti: Non me la sentirei di fare questa operazione con i pi fragili dai quali ci si aspetta una risposta immunitaria meno valida.

5 – possibile in linea generale mischiare i vaccini come ha deciso la Francia dove, alle persone di et inferiore ai 55 anni vaccinate con AstraZeneca viene offerto il richiamo con Pfizer o Moderna?
L’Organizzazione mondiale della sanit per il momento ritiene che non ci sono dati adeguati. L’intercambiabilit non qualcosa che potremmo raccomandare. Il problema che mancano studi specifici che abbiano dimostrato l’efficacia della seconda dose con un vaccino diverso da quello della prima. Carlo Federico Perno, virologo, responsabile microbiologia e diagnostica di immunologia all’Ospedale pediatrico Bambino Ges: Concettualmente l’intercambiabilit possibile se, come in questo caso, i vaccini sono basati sullo stesso antigene, la proteina Spike S1. La scelta di mischiare dipende dalla fretta con cui si intende portare avanti la campagna vaccinale ma abbiamo bisogno di evidenze.

6 – Come funziona con vaccini diversi dall’anti Covid?
Roberto Ieraci, referente scientifico vaccinazioni Covid nella Regione Lazio: In vaccinologia possibile. Nella normalit, ad esempio con anti morbillo o esavalente, si preferisce utilizzare per ambedue le dosi il prodotto di una stessa azienda.

10 aprile 2021 (modifica il 10 aprile 2021 | 15:45)

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