Il Chievo a Sergio Pellissier. Detta così, un’ovvietà, perché l’ex attaccante con la maglia del club gialloblu segnato 139 gol e 517 presenze. Ma qui non si parla (solo) di calcio, ma di marchi e fallimenti. Il club che da un piccola quartiere di Verona era arrivato fino ai preliminari di Champions League era fallito nel 2021. Alle 15 del 10 maggio 2024 rinasce, dopo che la curatela fallimentare ha ritenuto congrua l’offerta di 100mila euro depositata dal suo uomo simbolo.
Pellissier e l’avventura con la Clivense
Pellissier, in realtà, non si era mai arreso e aveva fondato la Clivense, iscrivendola al campionato di Terza Categoria e scegliendo come tecnico Riccardo Allegretti, suo compagno di squadra nella stagione 2004-2005. Con una raccolta di capitali da 720mila euro, la Clivense ha acquistato il titolo sportivo del San Martino Speme, club che gioca a 25 km da Chievo, iscrivendosi alla Serie D dopo aver vinto sul campo la Terza Categoria.
L’offerta della cordata che fa capo a Luca Campedelli
Mentre la Clivense ha concluso il suo campionato con la salvezza, Pellissier ha presentato un’offerta per acquistare il marchio Chievo. Non l’unica, però, perché nella mattinata ne è stata depositata un’altra: l’emissario rappresentava Cristian Zaffani, presidente del Vigasio, squadra appena promossa in D dopo aver vinto il Girone A dell’Eccellenza veneta. Ma del Vigasio è dirigente Luca Campedelli, l’ex storico presidente del Chievo, che l’ha portato ai suoi massimi livelli ma poi lo ha fatto fallire. Si spiegano le contestazioni dei tifosi della Clivense quando il rappresentante di questa seconda offerta si è presentato nello studio dei curatori fallimentari per l’inizio dell’asta.
Pellissier e il Chievo, una storia tra passato e futuro
I timori dei supporter si sono però dissolti dopo che l’offerta da 100mila euro di Pellissier è stata ritenuta congrua. Il marchio della sua squadra del cuore alla fine gli è costato 330mila euro: il passato era già suo, ora gli appartiene anche il futuro.