La Corte Suprema del Nepal ha ordinato la scarcerazione di Charles Sobhraj, il serial killer che ha ispirato la serie The Serpent su Netflix. Sobhraj, 78 anni, aveva ricevuto una condanna a due ergastoli dopo l’omicidio nel 1975 di due turiste straniere, ma in realtà aveva ammesso di aver ucciso in diversi paesi asiatici una ventina di altre persone, backpackers in viaggio lungo la rotta hippie. La scarcerazione è stata ordinata per motivi di salute e buona condotta ed entro 15 giorni Sobhraj dovrà lasciare il Nepal.
Chi è Charles Sobhraj
Charles Sobhraj è nato a Saigon, in Vietnam, nel 1944 e ha la cittadinanza francese. Già dall’infanzia ha commesso piccoli reati in Francia, che lo hanno portato a scontare diversi mesi in prigione. Con il tempo ha alzato il target delle sue rapine, accumulando sempre più ricchezza e arrivando a frequentare gli ambienti parigini più borghesi.
Di fronte a un mandato di cattura francese per la sua ennesima rapina, a inizio anni Settanta Sobhraj ha deciso di lasciare il paese e tra falsificazione dei documenti e rapine ai turisti che ha conosciuto lungo il suo viaggio è arrivato in Asia. Là Sobhraj si è spostato tra India, Thailandia, Afghanistan, Nepal, Hong Kong, Iran e Pakistan, portando avanti la sua attività criminale come mercante di gemme preziose. Con un approccio seduttivo, carismatico e manipolatorio, entrava in confidenza con i backpackers che si trovavano in viaggio lungo la via degli hippie asiatica, gli dava ospitalità nella dimora di Bangkok che condivideva con la compagna e sapeva toccare le loro fragilità, offrendo loro aiuto. In realtà poi li drogava e rapinava, assumendo le loro identità attraverso il furto dei passaporti così da poter fuggire. Da qui il soprannome the Serpent per la sua abilità nel far perdere le sue tracce.
Gli omicidi del Serpente
Molti turisti hanno pagato a caro prezzo il fatto di essere caduti nella rete di Sobhraj. Quest’ultimo ha ammesso di aver ucciso almeno una ventina di turisti durante la sua permanenza in Asia negli anni Settanta. Lo ha fatto in diverse interviste, parte di un narcisismo fuori controllo che lo ha sempre portato ad autocompiacersi pubblicamente delle sue imprese criminali.
Il suo comportamento nei confronti delle vittime è stato definito “senza scrupoli”, con persone che sono state picchiate, strangolate e perfino bruciate, con la complicità della compagna canadese Marie-Andrée Leclerc e del cittadino indiano Ajay Chowdhury. Per la quasi totalità delle vittime non è però mai stata fatta giustizia, per l’abilità del Serpente di occultare tracce e indizi. L’uomo ha comunque passato gran parte del periodo successivo a questi omicidi in carcere in India, a causa della sua attività di furti e contrabbando: 20 anni di prigione, prima di essere estradato in Francia alla fine degli anni Novanta.
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di Luigi Mastrodonato www.wired.it 2022-12-22 12:13:07 ,