ROMA — Il documento per la riforma dei controlli sulle società di calcio cambia. Al termine del colloquio con i vertici di calcio e basket, il ministro dello Sport Andrea Abodi ha comunicato che presenterà una nuova versione del testo, rigettato con forza da tutte le parti in causa, il prossimo 20 maggio.
“Faremo una Autority”. Così, si è presentato Abodi. La prima notizia infatti è che la famosa agenzia di vigilanza economica e finanziaria sulle società professionistiche prevista dal documento cambierà nome e natura. Non sarà più una del governo infatti, ma una autorità indipendente. Le nomine però, nell’idea di Abodi, saranno sempre di tipo politico, e anche se non ha specificato di più, questa resta una criticità enorme. Per il resto, Abodi ha fatto ammenda. Ha detto che la bozza rivelata da Repubblica non sarebbe dovuta uscire prima che fosse definitiva (ma è stato lui a diffonderla agli organismi sportivi) e ha spiegato il carattere di urgenza con cui sarà portato in consiglio dei ministri a fine mese col fatto che quella riforma sarà inserita in un decreto sport più ampio, con misure che il carattere d’urgenza lo giustificano. ma non ha fatto passi indietro. Solo, ha preso tempo. Ma il calcio non ci sta e Gravina ha informato il ministro del fatto che Uefa e Fifa hanno inviato l’8 maggio una lettera in cui mostravano grande preoccupazione e chiedevano spiegazioni urgenti da far pervenire entro lunedì prossimo.
Per la Figc di Gabriele Gravina “Tale nuova realtà si pone in evidente contrasto con il divieto assoluto di interferenza politica negli ordinamenti e nelle attività della Figc, sancito dagli artt. 14 e 15 dello Statuto Fifa, al quale tutte le Federazioni devono obbligatoriamente attenersi, pena l’applicazione di possibili sanzioni. A questo, tenuto conto che l’attività inerente i controlli delle società professionistiche e le ammissioni ai campionati è sottoposta all’attenta vigilanza del Coni, si aggiungerebbe anche l’evidente contrasto con la regola 24.6 della Carta Olimpica, che impone al Coni di preservare la propria autonomia e resistere ad ogni tipo di pressione politica”.
Giovanni Malagò, n.1 del Coni, ha respinto l’ipotesi Authority: “Bisogna leggere bene. Mi sembra che le parti siano disponibili a leggere e poi a rincontrarsi”. Poi, sull’ipotesi che a nominarne i membri sia il Coni: “Non è nel nostro interesse farlo, siamo stati i primi a spogliarci di tutta una serie di nomine dirette. Va tutto verificato secondo le regole del mondo internazionale che regolano lo sport”. Il n.1 della lega Serie A, Casini, ha aggiunto: “La Lega Serie A resta contraria all’Agenzia governativa che è una ingerenza della politica e i rischi delle ingerenze sono sempre negativi, ma il ministro Abodi ha dato tempo per discutere dei correttivi. Ci ha anticipato che la norma verrà modificata e ci ha dato del tempo per parlarne e proporre alcuni aggiustamenti. Noi come Lega ne parleremo nell’assemblea del 15 maggio. Con Uefa e Fifa sono in corso dialoghi, ma quello è compito del presidente federale”.