«Gianroberto è una fantastica prigione. Le sue battaglie ti portavano sempre davanti ad un bivio: la convenienza o quello che ha fatto lui, la coerenza. Io mi sono trovato centinaia di volte di fronte a questo bivio: credo di aver scelto la coerenza ma questo non ti fa sentire più apprezzato, ti fa sentire spesso solo. Credo che anche lui si sia sentito solo». Alessandro Di Battista interviene in diretta streaming per ricordare Gianroberto Casaleggio partecipando all’evento digitale Sum#05. Un appuntamento a 5 anni dalla morte del fondatore del Movimento 5 Stelle che si inserisce in un momento di forte crisi all’interno dei pentastellati. Mentre Giuseppe Conte parla ai deputati e indica la strada per radicarsi e aprirsi, unire onestà a competenza, darsi una struttura, insomma mentre l’ex premier tratteggia il nuovo Movimento 5 stelle, Davide Casaleggio, in nome del padre Gianroberto che oggi ricorda, boccia la scelta di una nuova forma di partito. E rilancia la battaglia sulla piattaforma Rousseau, che il M5s potrebbe abbandonare, con l’accusa ai vertici pentastellati di volerla smantellare per poi abbandonare idee fondanti come il divieto del terzo mandato.
E proprio a questo proposito interviene in diretta streaming Di Battista, che dal Movimento se n’è andato «senza sbattere la porta», («mi son fatto da parte, le idee contano più della possibilità di fare carriera politica», dice prima di iniziare il ragionamento): «La logica del pensiero di Gianroberto nasce sulla rottura della intermediazione che ha insito l’esercizio di un potere. Io sogno un paese che abbia per tutti l’impossibilità di fare più di due mandati: fidatevi di me», sostiene Di Battista. «Ci sono stato nel palazzo, se stai troppo tempo lì dentro poi inizi a pensare che la carriera politica sia più importante della possibilità di servire i cittadini che ti hanno permesso di stare lì dentro – insiste Di Battista -. È umano: se inizi a pensare che il tuo posto di lavoro sia quello, pur di salvaguardarlo fari di tutto, anche scendere a compromessi con la tua coscienza». L’idea deve essere sempre quella di proseguire nella «costruzione della democrazia diretta. Dobbiamo imparare dagli errori commessi anche per inesperienza, ma dobbiamo continuare».
Il riferimento di Di Battista è chiaro: «Quando facevo il parlamentare non aspettavo il voto del web per decidere se votare o meno un emendamento. La democrazia diretta è altro, non alzare il telefono e chiedere `l’aiuto da casa´». Sui Dpcm per fronteggiare la pandemia, poi, aggiunge: «Non sono mai stato tra quelli che pensavano fossero antidemocratici gli strumenti utilizzati dal Conte 2 come antidemocratici, servivano decisioni veloci per affrontare l’emergenza».
Vicino in questa battaglia contro il nuovo corso del movimento, Davide Casaleggio. «Mio padre pensava che l’innovazione dovesse essere ritagliata attorno all’uomo. Questo Sum è dedicato a descrivere il suo pensiero grazie alle voci delle persone che lo hanno conosciuto. Al centro del suo progetto c’era l’uomo, un nuovo umanesimo, un francescanesimo dei tempi moderni. La tecnologia non deve sostituire l’uomo ma aiutarlo, creare nuovi spazi di comunicazione e partecipazione», sostiene aprendo l’evento digitale.
Anche l’altro fondatore del Movimento, Beppe Grillo, «compare» nell’evento digitale. C’è anche la sua voce nel video di presentazione «attraverso fatti e testimonianze per far emergere nuovi spunti di riflessione». «Cinque anni che non ci sei, ma vedessi quello che sta succedendo».
12 aprile 2021 (modifica il 12 aprile 2021 | 13:11)
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