Michelle Yeoh as Georgiou and Joe Pingue as Dada Noe in Star Trek: Section 31, streaming on Paramount+, 2024. Photo Credit: Jan Thijs/Paramount+Jan Thijs
Dietro a tutto, c’è di nuovo Alex Kurtzman, il produttore furbacchione di Lost che una quindicina d’anni fa, con Star Trek – Il futuro ha inizio e le sue linee narrative “alternative” e retconizzanti, ha dato via a un revival che ha gradualmente snaturato l’universo creato da Roddenberry prendendone a calci i principi. Il team dietro a Section 31 è, naturalmente, quello dell’orrida e woke Discovery: Olatunde Osunsanmi alla regia e Craig Sweeny alla sceneggiatura sviluppano un soggetto del duo, già insieme per Reign e Sweet Tooth, formato da Erika Lippoldt e Kim Bo-yeon (content developer di pellicole di successo asiatiche come Thirst e Thieves, nonché l’immancabile “quota coreana” di qualsiasi produzione Made in Usa dell’ultimo lustro). Section 31 avrebbe dovuto essere uno spinoff seriale incentrata sul meraviglioso (grazie Bryan Fuller) personaggio della perfida Philippa competente nel 2017 e interpretato dalla divina Michelle Yeoh. La quale, un paio di anni ha vinto l’Oscar diventando super richiesta e super impegnata, e in tal modo rendendo complicato averla a disposizione per i lunghi periodi necessari a produrre una serie.