Oggi il tavolo sul piano. La Lega punta anche sulla flat tax rafforzata. Per FdI sostegno a Kiev, presidenzialismo e sgravi sulle assunzioni
ROMA-
Il centrodestra non vuole perdere il vantaggio acquisito dall’aver gi siglato il patto di coalizione fra i leader, e aggrega oggi pomeriggio il tavolo per il programma comune e domani quello sulle candidature.
Apparentemente pi facile il primo appuntamento, visto che la coalizione la stessa di tutte le campagne elettorali, ma il lavoro dei rappresentanti dei partiti non sar scontato. Fitto e Fazzolari per FdI, Romeo e Siri per la Lega, Cattaneo e Mandelli per FI, Samor e Foti per Noi con l’Italia, Rizzone e Berardini per Coraggio Italia avranno infatti il compito di scrivere un programma snello, di una decina di punti, che metta assieme quello che unisce e lasci fuori ci che divide, per mostare compattezza ma anche per permettere a ciascuno una forte competizione interna, fondamentale per gli equilibri del prossimo, possibile governo. Con due vincoli inesorabili, dettati da Giorgia Meloni: Nel programma comune dovr esserci la dichiarata fedelt alle alleanze internazionali, in special modo sull’Ucraina, e non dovranno comparire promesse impossibili da mantenere.
Sul primo punto l’obiettivo non dovrebbe essere impossibile da raggiungere. Forza Italia con i suoi vertici, da Tajani a Bernini, fa sapere anzi che saranno proprio loro a tenere alta la bandiera dell’atlantismo, dell’europeismo e anche della linea dura verso la Russia. La Lega si vedr, nei vari appuntamenti che scandiranno i lavori fino alla consegna dei programmi, limite massimo il 14 agosto. Pi difficile capire fino a quanto ci si potr spingere — senza risultare troppo generici — su riforme, economia, sicurezza. Perch le differenze restano.
FdI vuole apparire come forza responsabile e stabilizzatrice, pur senza rinunciare a bandiere identitarie. La prima il presidenzialismo, condizione indispensabile per accettare la richiesta leghista di puntare sull’autonomia. Si guarda al tradizionale mondo del lavoro autonomo ma anche alle imprese: e quindi forti sgravi previsti con lo slogan pi assumi meno paghi; annuncio di una grande riforma degli ammortizzatori sociali che manterrebbe del Reddito di cittadinanza solo un sussidio ad anziani e famiglie con figli; s a innalzamento delle pensioni minime ma no a quota 41 proposta dalla Lega, e certamente toni duri su immigrazione clandestina, identit, difesa di produzione e filiera nazionale. Il punto invece su cui pi battono i salviniani quota 41, la possibilit di poter andare in pensione dopo 41 anni di lavoro indipendentemente dai contributi. E ancora, la fase 2 della flat tax, ovvero l’aumento del tetto di reddito fino ai 100 mila euro (oggi 65 mila) per le partite Iva e soprattutto l’estensione alle famiglie, con l’introduzione del reddito famigliare che sostituisca quello sulla persona fisica. Altro punto clou la cosiddetta pace fiscale, il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. Armando Siri propone da tempo anche la possibilit di destinare la met del reddito di cittadinanza (dunque 5 miliardi) alle imprese, che pagherebbero solo parte degli stipendi dei nuovi assunti: Una parte piccola la mette l’impresa — spiega — il resto viene dal reddito di cittadinanza.
Altro cavallo di battaglia, come spiega Romeo, il ripristino dei decreti Sicurezza e la piena ripresa dell’operazione “Strade sicure”, mentre sul fronte energetico la parola d’ordine nucleare pulito, oltre che lo sfruttamento dei giacimenti di gas naturale esistenti e nuovi rigassificatori. Infine, appunto, fondamentale l’autonomia differenziata delle Regioni.
E FI? Qualcuno teme che l’ultima discesa in campo di Berlusconi, con i suoi manifesti 6 x 3 gi pronti e gli slogan d’effetto, possa portare a una campagna in cui il centrodestra non pu permettersi fuochi d’artificio. Alessandro Cattaneo secco: Rivendichiamo la cifra distintiva del nostro movimento: ottimisti ma costruttivi, il sogno di “diventare grandi” che Berlusconi ha sempre rappresentato per gli italiani rester ma nella concretezza. Quindi s a pensioni minime a 1.000 euro ma solo con Isee adeguato e per gli over 70. S ovviamente a riduzione fiscale, a una flat tax che sia sostenibile — l’obiettivo finale il 25% — s a un ambientalismo coniugato a un piano energetico concordato con l’Europa ma anche autonomo, con produzione di gas nazionale. Si ragiona anche su una web tax e si insister sul tema delle Infrastrutture, anche riproponendo il ponte sullo Stretto. Spazio ai cavalli di battaglia di sempre: libera impresa, sviluppo, partite Iva e abitazione.
Poi sar sfida interna, per la conquista di ogni voto utile alla propria lista. E se ci saranno divisioni, la convinzione, saranno sempre meno profonde di quelle del fronte avversario.
1 agosto 2022 (modifica il 1 agosto 2022 | 08:57)
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Marco Cremonesi, Paola Di Caro , 2022-08-01 06:22:39 ,