Super Green pass, le Regioni: «Meno restrizioni per i vaccinati in zona rossa e arancione». Il governo: «Terza dose dopo 5 mesi»

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Il governo accelera il passo sul prossimo decreto che dovrà rimodulare le regole sull’ipotetico Super Green pass. Dopo giorni di pressione dalle Regioni, alle 18 di oggi 22 novembre è cominciato (terminando alle 19.45 circa) il primo vertice tra ministri e governatori sempre più allarmati per l’aumento dei contagi di Coronavirus. In sostanza le Regioni hanno chiesto al governo di premiare i cittadini che si sono vaccinati prevedendo per loro minori restrizioni in zona arancione o rossa. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ad esempio, ha chiesto provvedimenti rapidi, limitati a una determinata fascia di persone, insomma un Green pass che consenta di fare attività solo a chi è vaccinato o guarito. I più “rigoristi”, come Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli e a capo della Conferenza delle Regioni, tra l’altro, da giorni incalzavano Palazzo Chigi: sì alle restrizioni nel caso di passaggio di zona che, però, non valgano per le persone che si sono vaccinate. Insomma, regole rigide sì ma solo per i No vax, escludendoli di fatto da tutte le attività ricreative. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, invece, chiedeva che le restrizioni ai non vaccinati fossero applicabili già in zona gialla, senza dover aspettare la fascia arancione o rossa. «Bisogna aumentare i controlli alle frontiere con i Paesi a maggiore circolazione. Mi auguro che il governo adotti entro le prossime ore tutte queste misure», ha detto. Nel corso dell’incontro, poi, il governo ha comunicato alle Regioni che, con l’ok dell’Aifa, in Italia sarà possibile somministrare la terza dose o il richiamo già cinque mesi dopo l’ultima inoculazione. «La dose di richiamo è decisivo per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto. Dopo l’ultimo parere di Aifa sarà possibile farla a cinque mesi dal completamento del primo ciclo. immunizzazioniamoci tutti per essere più forti», ha scritto il ministro della Salute, Roberto Speranza, su Facebook.

«Qualora ci dovesse essere un passaggio in arancione di qualche Regione, siccome questa misura prevederebbe in automatico tutta una serie di restrizioni, come la chiusura dei ristoranti alla sera oltre che cinema e teatri, in questo caso dobbiamo mettere in atto un sistema che dia la possibilità a chi si è vaccinato di poter continuare a usufruire di queste libertà», ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Rainews24. «Per chi invece decide di non vaccinarsi – ha aggiunto – è giusto garantire il diritto al lavoro e i diritti primari, ma se una persona non si vaccina è giusto che abbia qualche restrizione in più». Costa ha escluso che l’obbligo vaccinale possa essere esteso a tutti: «Ad oggi non c’è il tema dell’obbligo vaccinale per altre categorie. Tuttavia è una questione che il governo non ha mai escluso e, se ci fosse la necessità di ampliarlo ad alcune categorie, siamo pronti a farlo». Intanto Matteo Salvini ha incontrato i governatori della Lombardia e del Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, per discutere di come evitare ulteriori «chiusure e paure, lavorando a soluzioni di buonsenso». Lo riferiscono fonti della Lega.

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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2021-11-22 18:16:40 ,

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