Più che una nuova strada «di mezza costa», così come l’ha definita pubblicamente il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, preferirebbero un potenziamento del trasporto su ferro. Magari, è questa l’idea che alberga da tempo all’interno delle amministrazioni, realizzando la famosa Metropolitana della penisola sorrentina. I sindaci optano per una soluzione differente da quella prospettata da De Luca di recente nell’ambito della presentazione del progetto dell’ospedale unico della penisola sorrentina che verrà costruito a Sant’Agnello. Nonostante annunci, promesse, impegni, studi di fattibilità e confronti, non vi è alcun tipo di risoluzione dell’emergenza mobilità. E così come, di recente, gli esponenti del mondo extralberghiero – in primis Atex, l’associazione presieduta da Sergio Fedele – hanno imputato a De Luca un atteggiamento non ideale (parlare di una nuova maxi strada appare praticamente una chimera anche per l’impatto ambientale dell’opera in un territorio vincolato) per risolvere il dramma traffico. Della cosiddetta dorsale sorrentina se ne parlò diversi anni fa già in consiglio regionale quando fu elaborato un ordine del giorno. A interessarsene Flora Beneduce, ex consigliere regionale di Forza Italia. L’idea non riscalda affatto gli animi delle amministrazioni che mirano evidentemente ad altro. Cosa si intende per Metropolitana della penisola sorrentina? Semplicemente il potenziamento del servizio ferroviario della Circumvesuviana. Si pensava, già tempo addietro, all’aumento di corse tra il capolinea di Sorrento e Vico Equense con un impegno dedicato pure alla questione turistica. Con più treni, ovviamente con maggiore qualità, diminuirebbe di certo il numero dei veicoli in entrata ed in uscita. Ovviamente, a tutto questo, servirebbe realizzare una stazione di interscambio adeguare ad accogliere magari i bus, principalmente quelli privati che effettuano la spola tra Napoli e la penisola, per il trasporto dei turisti. Sicuramente, quella della svolta Circum – a dispetto dei disastri quotidiani tra ritardi e corse soppresse – è ben altra cosa rispetto a un’altra proposta, mai divenuta concreta, che riguardava addirittura la realizzazione dell’ennesima maxi galleria, l’ennesima della serie, da Meta a Vico Equense. Stando a questo proposito, che non ha trovato sponde concrete, il tragitto continuerebbe all’interno del tunnel Santa Maria di Pozzano, lungo cinque chilometri verso Castellammare di Stabia.
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di Salvatore Dare
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2021-09-19 05:30:13 ,