“Tassa” di 3mila euro per mogli carcerati,8 fermi a Napoli++RPT+ – Campania

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(Ripetizione con titolo e testo corretti alla nona riga)


(ANSA) – NAPOLI, 26 LUG – “Da oggi in poi qua comandiamo noi”
e per stare tranquillo, un noto panettiere titolare di vari
negozi tra Napoli e provincia, è stato costretto a consegnare, a
fine mese, 3mila euro “quale tassa (mensile, ndr)” sui suoi
guadagni “per contribuire alle ‘mesate’ (stipendi, ndr) per le
mogli dei carcerati”. E’ uno degli episodi estorsivi documentati
tra i quartieri Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella di
Napoli dai carabinieri della Compagnia Vomero che ieri hanno
notificato otto (rpt otto) provvedimenti di fermo emessi dalla
DDA nei confronti di altrettanti presunti “emissari” di un
gruppo malavitoso ritenuto dagli inquirenti “una sotto
articolazione del clan Lo Russo”.
   
Non solo: dopo tre mesi gli “emissari” si sono rifatti vivi per
aumentare la loro “tassa” da 3mila e 5mila euro, perché, hanno
spiegato alla vittima, “…teniamo troppi carcerati da
mantenere”. Alla quota fissa di 5mila euro, inoltre, al
commerciante è stato anche chiesto di aggiungere “…10
centesimi per ogni chilo di pane venduto”, pena la sua
estromissione “dal giro del pane” in favore del clan.
   
I destinatari dei provvedimenti sono persone ritenute dalla
Procura di Napoli soggetti di elevato spessore criminale, alcune
già facenti del noto clan Lo Russo, altre giovani leve. Una
delle vittime, vistasi incapace di sostenere una richiesta
estorsiva da ben 7mila euro mensili, lo scorso 5 luglio ha
presentato una denuncia ai carabinieri della Compagnia Vomero.
   
(ANSA).
   

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