Terrorismo, dalla Siria a Salerno: il colonnello dell’Isis diventato invisibile

0



Sembrava un cane sciolto, invece era un combattente della Jihad. Si era stabilito in Italia da almeno un anno, non aveva una casa né una famiglia. Tirava a campare con piccoli lavoretti, nei campi o come inserviente in un lido balneare. E trascorreva la notte in strutture fatiscenti, come un villaggio turistico abbandonato, frequentate da extracomunitari e senza fissa dimora. Ma l’uomo che venerdì sera ciondolava tranquillo davanti a un bar di Lago, in provincia di Salerno, non era un immigrato in cerca di un futuro migliore, bensì un soldato dell’Isis, ricercato dalle autorità del suo Paese, il Marocco, e indicato come «soggetto pericoloso» dagli investigatori di Spagna e Francia. Il «capo di una divisione militare», spiegano gli uomini dell’Antiterrorismo italiano.

ITALIA NEL MIRINO DELLO STATO ISLAMICO

La Digos di Napoli e quella di Salerno, in coordinamento con gli 007 dell’Aisi, lo tenevano d’occhio già da un po’. Appena sono arrivati gli atti del mandato d’arresto internazionale, è scattato il blitz. Ora Afia Abderrahman, 29 anni, è in cella in attesa dell’estradizione. La cattura conferma il momento delicato per il nostro Paese: come ha raccontato Repubblica, alla vigilia del vertice della coalizione di Roma contro il Daesh, su al-Naba, la rivista ufficiale dell’Isis, è apparso un duro attacco all’incontro, all’Italia e al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. «La riunione sul terrorismo voluta principalmente dall’Italia e dall’America diventa un’ulteriore motivo per lo Stato Islamico per ribadire l’intenzione di pianificare attentati terroristici anche in territorio italiano e, in particolare, pone Roma tra gli obbiettivi delle sue operazioni ostili», annota la nostra intelligence. Segnalando come «la minaccia non è rappresentata dall’organizzazione ma da elementi che, volendo ritagliarsi un ruolo di partecipazione al jihad, promuovono iniziative ostili di mero supporto ideologico alla causa, difficilmente intercettabili nel corso delle attività preventiva». Sembra l’identikit di Abderrahman.

DAL AL QAEDA ALLO STATO ISLAMICO

«In un primo momento — sottolinea il capo della Digos napoletana, Antonio Bocelli — aveva aderito ad Al Nustra, una formazione affiliata ad Al Qaeda, successivamente si era affiliato al sedicente Stato Islamico». Nel 2018, il 29enne marocchino era finito sotto la lente del Comparto sicurezza come combattente jihadista che nel 2012 era andato in Siria per prendere parte al conflitto con i galloni di “responsabile militare”. In Marocco lo accusano di associazione per delinquere finalizzata al terrorismo, detenzione illegale di armi, raccolta di fondi e minacce all’ordine pubblico. «Non abbiamo elementi per poter ritenere che si stesse organizzando in Italia o che rappresentasse un pericolo immediato sul nostro territorio», sottolinea Bocelli. Le indagini, però, sono appena cominciate.



Source link

Leave A Reply