La parabola di The rock trading si è conclusa la mattina di mercoledì 11 dicembre con l’arresto degli amministratori. Andrea Medri e Davide Barbieri sono finiti in manichini con l’accusa di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali, formazione fittizia del capitale e infedeltà patrimoniale. Il dissesto lasciato dalla loro gestione ammonterebbe a 66 milioni di euro e coinvolgerebbe oltre 18mila clienti che utilizzavano la piattaforma di exchange, ovvero un servizio per acquistare e vendere valute digitali come i bitcoin.
La vicenda è iniziata nel febbraio 2023 sulla base di diverse segnalazioni di operazioni sospette e da oltre 700 querele da parte di clienti che reclamavano la mancata restituzione delle somme investite. Ad aprile 2023 il Tribunale di Milano ha dichiarato la liquidazione giudiziale della società.
Si tratta, spiega la Procura, “di una delle prime indagini di rilievo sul mondo dei bitcoin”, “che ha dovuto penetrare i meccanismi transfrontalieri” degli asset virtuali.
Le indagini sono state condotte dalla Guardia di finanza di Milano sotto la direzione dei pubblici ministeri Pasquale Addesso e Grazia Colacicco.
Palazzo di Giustizia non ha fatto sconti nel descrivere il quadro della situazione.“Queste indagini dimostrano come il mondo delle criptovalute possa essere pericoloso per i risparmiatori proprio a ragione della difficoltà degli inquirenti di localizzare le attività illecite e i loro proventi“ ha commentato il procuratore della Repubblica Marcello Viola.
Nel corso dell’inchiesta è emerso che parte dei fondi sarebbero stati trasferiti su conti esteri da parte degli indagati, verosimilmente negli Stati Uniti, in Svizzera e in Lituania. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato criptovalute per un valore di 500mila euro, conservate in chiavette usb, tra gli altri beni.
Storia e crollo di un colosso italiano delle criptovalute
The rock trading rappresentava un pezzo di storia delle criptovalute in Italia. Fondata nel 2011, come riporta Coin Desk – testata giornalistica statunitense specializzata nel settore delle criptovalute – la società si era guadagnata la reputazione di essere tra i primi exchange di valute digitali del continente, nata nello stesso anno di Bitstamp e un anno prima di LocalBitcoins. I fondatori Medri e Barbieri avevano alle spalle un’esperienza nel mondo virtuale: nel 2007 avevano creato una compagnia assicurativa attiva in “Second Life”, poi riconvertita nel 2010 per il trading di valute e azioni tradizionali.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-12-11 16:28:00 ,