Perché leggere questo articolo? Si pensa ai Savoia e viene in mente Torino. Idem per gli Agnelli. Per Bruno Babando sono le due “case reali” di cui la città è orfana.
Si pensa ai Savoia e viene in mente Torino. Logico che la città sabauda per eccellenza sia, a maggior ragione, osservata speciale pochi giorni dopo la morte di Vittorio Emanuele di Savoia, il “principe di Napoli” primo della sua casata a non ricoprire il ruolo di monarca dopo il referendum istituzionale del 2 giugno 1946 che privò della corona il padre, Umberto II. La camera ardente del Savoia sarà alla Venaria Reale e i funerali si svolgeranno in Duomo. Scelta che, a sinistra, ha provocato alcuni mugugni. Ma il clima dominante è quella di una “generale indifferenza”, dice a True-News Bruno Babando, giornalista e direttore de Lo Spiffero.
Babando nota “indifferenza” per la morte di Vittorio Emanuele
Babando, guida di una testata che è voce narrante e memoria storica della città e del suo sistema istituzionale, culturale, economico e di potere, con l’occhio di chi ha un retaggio “sabaudo e subaplino da generazioni” parla con attenzione del tema. Le polemiche emerse sui giornali non ingannino: “Vittorio Emanuele è deceduto circondato dall’indifferenza della città” per il trapasso del patriarca del legittimismo sabaudo contemporaneo. “Innanzitutto, perché personalmente è stato più un personaggio da jet set, da rotocalco che una figura di matrice storica…
Author: Andrea Muratore
Data : 2024-02-06 14:56:37
Dominio: www.true-news.it
Leggi la notizia su: Politics – True News.
LEGGI TUTTO