La vittima è nota per l’attivismo nel mondo delle associazioni: «Ricevo continue intimidazioni attraverso i social»
Torre del Greco. È stata avvicinata da un’auto guidata da una donna con il volto coperto da una mascherina chirurgica e poi colpita con un liquido sospetto uscito da una bottiglietta lanciata da una seconda donna seduta al lato passeggero della vettura.
Guarirà in 15 giorni – salvo complicazioni – la vittima del misterioso raid su cui indagano i carabinieri della stazione Centro: C.M. – 53 anni, nota per il proprio «attivismo» nel mondo delle associazioni legate al recupero di disabili e disagiati – ha riportato «una dermatite da caustici con severo edema del volto» provocato verosimilmente da una sostanza urticante. Non l’acido utilizzato per il raid andato in scena lo scorso week end a Napoli, ma un liquido ugualmente pericoloso e dannoso.
L’attentato è avvenuto intorno alle 9.30 di mattina, all’incrocio tra via Vittorio Veneto e via Circumvallazione, a pochi passi dalla pizzeria Totò & Peppino. «Inizialmente pensavo fosse acqua e saliva – racconta la donna – e sono corsa a dimora per sciacquare abbondantemente il viso. Poi, passata circa un’ora, ho cominciato a sentire un forte bruciore e prurito agli occhi: mi sono guardata allo specchio e ho notato un gonfiore all’altezza della parte orbitale».
Immediata la corsa al pronto soccorso e poi da uno specialista in fisiopatologia della riproduzione per le cure del caso. Infine la denuncia ai carabinieri: «Non ho idea di chi possa essere stato, perchè entrambe le donne indossavano la mascherina chirurgica – il racconto della vittima – Per le mie attività sono spesso bersaglio di minacce e intimidazioni attraverso i social, ma non sospetto di nessuno in particolare».
Toccherà ora ai militari dell’Arma, magari attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza pubblica, provare a fare piena luce sulla vicenda.
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Alberto Dortucci , 2022-06-01 16:10:34 ,