Trattenuto dal papà in Belgio, voglio riportarlo in Sardegna

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La battaglia legale tra due genitori che si contendono il figlio di 6 anni tra Belgio e Sardegna: il piccolo è andato questa estate dal papà, che vive all’estero, sarebbe dovuto restare 15 giorni ma ancora non è potuto ritornare in Italia dalla mamma.

Un bambino di 6 anni è finito al centro di una battaglia legale tra i suoi genitori dopo che questa estate è andato in vacanza in Belgio dal papà, di origine sarda ma che da qualche anno si è trasferito lì, ma non è più tornato a abitazione. A raccontare la vicenda sono stati i quotidiani locali. Tutto è cominciato lo scorso luglio, quando il piccolo è partito per andare in Belgio dal padre. Ma quella vacanza che sarebbe dovuta durare 15 giorni si è prolungata per altri 4 mesi. Stando a quanto ha riferito la madre, che vive in Barbagia dal 2017, l’uomo si rifiuterebbe di restituire il figlio alla donna, dalla quale è separato dal 2017.

I due vivevano entrambi in Belgio, ma dopo essersi separati lei è tornata in Sardegna, dove il bambino ha imparato l’italiano e frequentato la scuola materna. Nel frattempo, per ottenere l’affidamento del figlio, il padre si è rivolto al tribunale belga. I giudici, in un primo momento, hanno stabilito l’affido condiviso del minore a entrambi i genitori, con residenza privilegiata dalla madre, ma pochi mesi più tardi, hanno ribaltato la sentenza, fissando dal padre, in Belgio, la residenza privilegiata. Nei fatti il bambino ha però continuato a stare in Italia con la mamma, che ha contestato il mancato sostegno economico al padre, nei cui confronti è stato aperto un procedimento penale.

Nel settembre 2020, l’uomo, che per sua inadempienza non vedeva il figlio da circa due anni, ha comunicato, attraverso il suo legale, l’intenzione di venire in Italia a prelevare il bambino. Da quel momento sono stati concordati fra le parti incontri fra il padre e il piccolo, alcuni dei quali sono saltati a causa della pandemia. Si è poi arrivati all’accordo sulla vacanza del bimbo in Belgio, dal 15 al 30 luglio scorsi, al termine della quale il padre ha notificato, sempre tramite il suo avvocato, di non voler restituire il piccolo alla madre.

“Un accordo stabilito già con la volontà di ingannare – è stato il commento dell’avvocata Monica Murru, che in Italia difende gli interessi di madre e figlio – dal momento che, davanti alla mia richiesta, alla difesa della controparte, di esibire i biglietti di andata e ritorno per il viaggio, mi sono stati mostrati solo quelli della partenza. I mancati titoli di viaggio di ritorno sono stati giustificati con il pretesto che il bambino, non essendo mai stato con il padre per un periodo così lungo, avrebbe potuto aver nostalgia della mamma e dei suoi luoghi prima del termine”. Di avviso diverso il legale difensore del padre, Sabina Biancu, che a La Nuova Sardegna ha spiegato: “Nessun rapimento, il padre ha dato seguito a una sentenza. Il minore ha vissuto una totale alienazione della figura paterna considerandolo praticamente un estraneo, questo per due anni nonostante ci fosse una sentenza del tribunale belga accolta anche dai giudici italiani dove è stato stabilito un affido condiviso con dimora presso la abitazione paterna, alla quale il mio cliente, vista la tenera età del bambino, non ha mai dato seguito”.





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di Ida Artiaco
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2021-11-25 19:42:06 ,

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