Insieme, Yaccarino e Musk cercheranno di tamponare la fuga di utenti e inserzionisti registrata negli ultimi mesi sulla piattaforma e inizieranno a dare vita alla visione dell’imprenditore, che ha più volte dichiarato di voler trasformare Twitter in una “app totale“, dotata di strumenti di pagamento digitale e altre funzionalità non meglio specificate. Tutto questo renderà l’elenco delle priorità di Yaccarino più lungo rispetto a quello che aveva quando lavorava per il settore televisivo, per di più in un’azienda ancora provata dal rinnovamento a tratti caotico inaugurato da Musk e dove la maggior parte dei dipenden è stata licenziatata. Di seguito, passiamo in rassegna le cinque principali sfide che attendono Yaccarino.
Riportare gli inserzionisti all’ovile
L’abilità di Yaccarino nel convincere gli inserzionisti ad aprire i loro libretti degli assegni le è valsa un ruolo importante a Nbc, dove è riuscita a persuadere gli acquirenti di spazi pubblicitari a continuare a spendere per gli spot televisivi in un periodo in cui i consumatori dedicavano più tempo ai servizi online, e a sperimentare le nuove opzioni offerte dai servizi di streaming come Peacock di NBC.
La sfida rappresentata da Twitter però è diversa. Se da una parte la maggior parte degli inserzionisti vuole evitare di essere associata a contenuti problematici, dall’altra Musk ha abbracciato le controversie, tagliando i team che moderano i contenuti e monitorano la diffusione di potenziali pregiudizi razziali e politici nei sistemi di raccomandazione di Twitter. Il nuovo proprietario della piattaforma ha anche allentato le regole per combattere l’incitamento all’odio nei confronti degli utenti transgender, ha censurato giornalisti e critici e spianato la strada al ritorno degli utenti che i suoi predecessori avevano espulso per aver infranto le regole del servizio, tra cui l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Molti inserzionisti hanno abbandonato Twitter perché temevano che l’arrivo di Musk aumentasse le probabilità che i messaggi del loro brand apparissero accanto a contenuti potenzialmente offensivi. Secondo il sito Insider Intelligence, Twitter dovrebbe vendere circa tre miliardi di dollari in pubblicità quest’anno, mentre prima dell’arrivo di Musk la società aveva previsto un guadagno di 4,7 miliardi di dollari. A NbcUniversal, Yaccarino aveva messo in guardia gli inserzionisti dalla qualità scadente dei contenuti dei social media; ora dovrà spiegare che timori su Twitter sono esagerati.
Riconquistare aziende e celebrità
Con il calo degli introiti pubblicitari, Musk ha cercato altre strade per aumentare le vendite. Innanzitutto spingendo molto su Twitter Blue, il servizio a pagamento della piattaforma che offre tra le altre cose la possibilità di pubblicare tweet più lunghi, una maggiore sicurezza e una spunta blu come presunto metodo di verifica dell’identità. Musk ha però anche aumentato le tariffe per l’accesso alle Api di Twitter, una tecnologia che consente ai software, bot compresi, di pubblicare i post in modo automatico o di estrapolare dati dal servizio.
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di Paresh Dave www.wired.it 2023-05-16 04:30:00 ,