L’utilizzo dell’applicazione da parte dei cittadini ha consentito alla pubblica amministrazione di risparmiare qualcosa come 1,25 miliardi di dollari in tre anni. Questo in un paese che nel 2021 ha registrato un Pil di 200 miliardi di dollari e dove, nello stesso anno, il governo ha speso complessivamente una cifra pari a 3,3 miliardi di dollari.
Gli utilizzi in tempo di guerra
Comunicazione, raccolta e distribuzione di fondi. Sono queste le funzioni di Diia implementate a seguito dell’invasione russa. Intanto, l’app può essere utilizzata per le persone la cui abitazione è stata colpita dagli attacchi russi. Una sorta di censimento in tempo reale dei danni, che velocizzerà la ricostruzione post-bellica. Ma anche per richiedere i sussidi garantiti a chi ha perso il lavoro a seguito dell’invasione. Più di 500mila le istanze di questo tipo arrivate tramite l’app.
L’applicazione è anche uno strumento per il fundraising. Dall’inizio della guerra sono stati raccolti 328 milioni di dollari per sostenere le attività belliche. Prima fra tutte la costruzione dell’esercito di droni con i quali il governo di Kiev sta difendendosi dagli invasori.
E poi c’è l’aspetto legato alla comunicazione. Da un lato, visto che una delle infrastrutture critiche colpite dai russi sono i trasmettitori radiotelevisivi, sull’app è stata introdotta la possibilità di guardare la tv e ascoltare la radio. “In questo modo, tutti i cittadini possono essere informati sull’andamento della guerra”, ha sottolineato Fedorov. Anche se non mancano i programmi di intrattenimento, come l’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest.
Non è tutto. Il ministro ha spiegato che “le persone che vivono nelle aree occupate utilizzano Diia per inviarci foto e video che documentano la posizione e gli spostamenti delle truppe nemiche”. Un’importante elemento di intelligence generato in crowdsourcing: “sembra fantascienza”, ha ammesso l’esponente del governo ucraino, “ma sta funzionando”.
Gli sviluppi futuri
“Ci siamo impegnati ad aggiungere un servizio nuovo ogni settimana”, ha affermato Fedorov. Il contesto bellico, in altre parole, non sta fermando lo sviluppo di Diia. E nemmeno la sua scalabilità, ha aggiunto il viceministro: “Abbiamo condiviso il codice con il governo estone, che a breve lancerà una propria versione”.
Grazie a Diia le patenti ucraine vengono riconosciute anche in Polonia e il governo è in trattativa con la provincia di Manitoba (Canada) e con una quindicina di paesi tra l’Europa, l’Africa e l’America del sud per fornire il modello per la costruzione di app della pubblica amministrazione. In tutto questo, ha concluso Fedorov, “non raccogliamo i dati degli utenti e (i russi, ndr) non ci possono fermare”.
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di Riccardo Saporiti www.wired.it 2023-05-16 05:00:00 ,