Una inusuale domenica di proteste a Cuba

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Domenica 11 luglio alcune migliaia di persone hanno manifestato all’Avana, la capitale di Cuba, e in alcune altre città dell’isola per protestare contro la carenza di cibo e di energia elettrica, e l’aumento dei prezzi dovuti alla crisi economica che sta interessando il paese, in parte dovuta alla pandemia. Le proteste hanno coinvolto per lo più giovani, che hanno fermato il traffico e urlato slogan contro il governo, una circostanza piuttosto rara a Cuba dove non è usuale che si tengano manifestazioni antigovernative.

La polizia ha assistito al corteo inizialmente senza intervenire, poi gli agenti hanno disperso alcuni gruppi di manifestanti che avevano iniziato a tirare oggetti verso gli agenti. Alcuni manifestanti hanno detto di essere stufi di dover fare la fila ai negozi, dove non si trovano beni di prima necessità, e di dovere al tempo stesso fare i conti con un marcato aumento dei prezzi.

Cuba sta affrontando una delle più gravi crisi economiche degli ultimi tempi. I problemi economici sono in parte strutturali e in parte derivanti dalle sanzioni imposte da Donald Trump, quando era presidente degli Stati Uniti. La nuova amministrazione di Joe Biden ha di recente mostrato qualche apertura, ma il governo cubano ha accusato gli Stati Uniti di avere fomentato la protesta e di essere la causa principale dei problemi di Cuba.

La pandemia continua a interessare il paese in modo significativo. Negli ultimi giorni sono stati rilevati circa 7mila nuovi contagi ogni giorno e solo domenica le autorità sanitarie hanno segnalato la morte di 47 persone per COVID-19. Dall’inizio della pandemia si stima che siano morte almeno 1.500 persone. Nel paese mancano risorse per offrire cure a tutti e dosi di vaccini, nonostante il governo abbia promesso di potenziare la produzione di quelli sviluppati e prodotti a livello nazionale.

Nelle vie centrali dell’Avana la manifestazione ha coinvolto diverse migliaia di persone, che hanno sfilato pacificamente, nonostante alcune cariche da parte della polizia. Gli scontri isolati hanno portato all’arresto di almeno una ventina di persone, secondo i giornalisti di Associated Press presenti sul posto, ma non sono state fornite cifre ufficiali sulle attività di polizia.

Il presidente di Cuba, Miguel Diaz-Canel, ha accusato la «mafia cubano-statunitense» di avere organizzato le proteste contro il governo, invitando ogni «rivoluzionario del paese» a scendere nelle strade contro chi manifesta per affrontarlo «in modo fermo, coraggioso e decisivo».





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