Una nuova variante in Giappone mette a rischio le Olimpiadi

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A poco più di cento giorni dalle Olimpiadi, il Giappone è sotto l’onda delle varianti. L’inglese, la sudafricana e la brasiliana si affiancano a una nuova variante locale, caratterizzata anche lei dalla mutazione chiamata 484 (la cifra indica la posizione sulla spike del coronavirus), che è stata ribattezzata “Eek”. La mutazione 484 è tipica della sudafricana e della brasiliana, ma si ritrova ora anche nel ceppo locale. E’ preoccupante perché rende il coronavirus capace di sfuggire in parte agli anticorpi. A lei è stata imputata la riduzione di efficacia dei vaccini e la protezione ridotta dei guariti, che potrebbero più facilmente reinfettarsi. La campagna vaccinale è comunque allo stadio iniziale in Giappone, che ha acquistato più tardi le sue fiale e deve affrontare lo scetticismo di una popolazione da sempre poco entusiasta di fronte alle siringhe.

La nuova ondata sta colpendo soprattutto la prefettura di Osaka, che da oggi ha ordinato nuove misure restrittive per un mese, con bar e ristoranti chiusi alle 8 di sera. La regione si ritrova con ospedali al limite delle forze. La cerimonia del passaggio della torcia olimpica in città, previsto per il 14 aprile, è stato cancellato, dopo il record di 666 casi giornalieri. A Osaka si concentra anche il maggior numero delle varianti. La scorsa settimana sono stati individuati 678 casi complessivi fra inglese, sudafricana e brasiliana, oltre a mille casi che hanno solo la mutazione 484 e si ritengono sviluppati localmente. In un ospedale di Tokyo i casi con questa caratteristica hanno raggiunto il 70% del totale.

La variante inglese non ha la mutazione 484 (infatti non fa perdere efficacia ai vaccini), ma ha quella in posizione 501 che la rende più contagiosa. Sudafricana e brasiliana hanno sia la 484 che la 501. La giapponese pur non avendo la 501 sembra comunque più contagiosa del normale. All’inizio le autorità del paese avevano deciso che chiunque fosse infettato con una variante, di qualunque origine, anche senza sintomi, fosse ricoverato in ospedale. L’obiettivo era contenere meglio i ceppi mutati. Poi i casi sono aumentati tanto che gli ospedali si sono ritrovati affollati. Ai contagiati oggi vengono riservate residenze ad hoc.

Il fatto che più mutazioni si sviluppino nelle varianti di aree diverse del mondo non stupisce i ricercatori. Le mutazioni avvengono all’inizio casualmente nelle varie porzioni del virus. Quelle che offrono al microrganismo un vantaggio – o in termini di capacità di contagio o in termini di capacità di evadere la cattura da parte degli anticorpi – si diffondono e prendono il sopravvento. Finora le mutazioni che più hanno favorito Sars-Cov-2 sono state quella in posizione 614, diffusa la scorsa primavera in Europa e più contagiosa del ceppo di Wuhan. E’ stata probabilmente la mutazione che ha reso tanto disastrosa la prima ondata in Italia del Nord e ha alimentato anche la seconda. L’attuale ondata europea invece riceve benzina dalla mutazione 501, presente ormai nel 90% di tutti i tamponi positivi. In Italia non stanno invece prendendo piede le varianti con la mutazione 484. Una buona notizia per il successo della campagna vaccinale.



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