Uno stadio per Rombo di tuono, Cagliari avrà il Gigi Riva – Calcio

0



Sarà multifunzionale, moderno, potrà ospitare 30mila spettatori. Sorgerà sulle ceneri del Sant’Elia, tonnellate di calcestruzzo, ferro e prato verde, creato per festeggiare lo scudetto del ’70. All’ingresso, avrà il suo nome: Gigi Riva. Sul filo di un’emozione che in Sardegna non ha eguali. A cavallo di una storia umana, sportiva e culturale che ha varcato anche i confini nazionali. In una Cagliari che cambia pelle, l’assemblea comunale, con ventinove voti su ventinove, ha intitolato al mancino più forte di tutti i tempi lo stadio che verrà. La mozione dettata dal sindaco del capoluogo regionale, Paolo Truzzu, non ha avuto bisogno di sollecitazioni. L’unanimità era scontata.

La storia di Rombo di tuono, il suo sentirsi sardo tra i sardi (“Sì, ci somigliamo, poco ciarlieri, testardi, leali” ha ripetuto spesso Riva), forte di un’identitarietà con pochi eredi, ha costruito un mito anche al di fuori e dopo le emozioni e i gol siglati a caterve contro chiunque. Il suo essere capace di rifiutare valanghe di denaro e altri optional, da stazioni di servizio a concessionarie d’auto e agenzie d’assicurazione, come gli disse per convincerlo Giampiero Boniperti, che per il suo passaggio alla Juve, promise al Cagliari Bettega e altri sei giocatori, non ha avuto emulatori. E difficilmente ne avrà. Riva, Cagliari e il Cagliari, bandiera da cima a fondo.

Da Leggiuno alla capitale della Sardegna. Con un’adolescenza complicata dalla scomparsa prima del padre e poi della madre, come raccontato magistralmente da Riccardo Milani nel film “Nel nostro cielo un rombo di tuono”. Una vita inchiodata da tratti rudi eppure garbati. Il rispetto, il contegno, anche nel muoversi con riserbo. Il silenzio e le sue Marlboro. Hombre vertical lo ha battezzato Gianni Mura. Ancora oggi in cima ai cannonieri azzurri con 42 reti in 35 gare, senza scordare i due gravi infortuni, con Portogallo e Austria, e le gambe fratturate per la Nazionale. Da qui, e da tanto altro, matura il “Gigi Riva”. Lo stadio del Cagliari avrà il nome di un bomber che Pelé ha descritto perfettamente: “Guardatelo quando parte palla al piede, mette paura”.

Nei giorni scorsi il primo cittadino ha accelerato: “La nostra è una scelta densa di significato. Gigi Riva non è nato in questa città, ma ha scelto Cagliari come la sua abitazione. La sua decisione non era la più facile e nemmeno la più conveniente. Arrivato con un po’ di dispiacere, quando l’isola era sinonimo di arretratezza, ha avuto la fortuna di trovare una famiglia, dopo un’infanzia complicata. Il valore sociale e politico dello scudetto, marchiato a fuoco da Riva, lo possiamo capire dai racconti di chi lo ha vissuto. Quando parlo con un testimone, vedo che cambia atteggiamento, vedo un viso che si illumina, occhi che dicono tanto e raccontano emozione e passione. Il titolo del 1969/70 non è stato solo un fatto sportivo, ma il riscatto di un popolo”.

Paolo Truzzu ha coordinato l’intitolazione dello stadio che sarà. L’opera dovrebbe nascere proprio nell’area che ha ospitato il Sant’Elia. Il sindaco ha condotto anche le operazioni legate ai finanziamenti, denari utili anche per il decisivo, atteso e urgente restyling di una zona di straordinaria bellezza ambientale. L’iter di realizzazione dell’impianto sportivo polivalente, con Cagliari inserita tra le città che potrebbero ospitare le gare degli Europei del 2032, ha avuto di recente un’accelerata che lascia ben sperare dopo anni di promesse a vuoto. Il sindaco ha ricordato anche il momento in cui ha proposto l’intitolazione al campione: “Si è emozionato. Ma è durato poco. Gigi ha fatto i debiti scongiuri e poi mi ha sorpreso con una riflessione: ha detto di essere contento di averlo saputo prima di morire. Così, ha rimarcato, potrà vivere questo momento e sarà per lui ancora più bello vederlo sorgere”. La misura dell’uomo, diretto, senza secondi fini, sempre al posto giusto con chiunque. Si cela anche questo dietro l’intesa totale, nessun astenuto, dei consiglieri comunali. Nel ricordare che anche al Foro Italico un campo è dedicato a un grande campione del tennis vivente, Nicola Pietrangeli, Paolo Truzzu ha precisato un aspetto: “Ho dato la mia parola a Gigi Riva: faremo il possibile affinché il suo desiderio possa realizzarsi. Parliamo di un sardo, anche se è nato in Lombardia, di uno di noi. Credo che questo sia uno dei migliori regali che potremo fargli”. In sintesi, un altro grande gol. Una sforbiciata che farà storia.



Source link

Leave A Reply