Per oltre un secolo, la baia di Tampa è riuscita a sfuggire alle tempeste più devastanti che hanno raggiunto la Florida. La cose sono però cambiate nella notte tra mercoledì e giovedì con l’arrivo dell’uragano Milton, che ha già causato molti danni e diversi morti nello stato recentemente interessato anche dal passaggio dell’urgano Helene.
In realtà, il fondale basso e la costa molto edificata rendono la baia particolarmente vulnerabile agli uragani. Un rapporto del 2015 aveva classificato l’area che comprende le città di Tampa e St. Petersburg come la più esposta alle inondazioni da mareggiata negli Stati Uniti. Ciononostante, i piani per rafforzare le difese della zona sono stati ritardati e in alcuni casi bloccati dal veto di Ron DeSantis, governatore della Florida ed ex candidato del Partito repubblicano alla presidenza. In molti casi ora la regione deve combattere quella che probabilmente sarà la tempesta più pericolosa dell’ultimo secolo con difese obsolete.
Le vulnerabilità strutturali di Tampa
La conformazione geografica fa sì che la baia di Tampa sia particolarmente inadeguata ad combattere un evento come l’uragano Milton. A fronte di una piattaforma continentale bassa e di un’imboccatura stretta, i venti di un urgano possono far arrivare grandi quantità d’acqua in un litorale molto edificato come quello dell’area, dove metà della cittadinanza vive a meno di 3 metri sopra il livello del mare. Per via del boom di Tampa nel ventesimo secolo, lungo la costa si sono accumulati nuovi insediamenti, i cui residenti vivono in prossimità delle possibili mareggiate.
Karen Clarke & Co, una società che si occupa di modellazione dei disastri naturali, stima che i danni di un uragano dotato di una forza inedita nell’ultimo secolo potrebbero ammontare a 175 miliardi di dollari solo a Tampa, un record nella storia degli Stati Uniti. Un’analisi del 2019 ha rilevato che parti importanti del sistema stradale della baia sono estremamente esposte alle condizioni meteorologiche estreme. Il rapporto invitava a migliorare il drenaggio della rete, di rialzare le strade e di proteggere le coste.
Nonostante queste vulnerabilità, diversi progetti per difendere la baia di Tampa dalle mareggiate hanno subito ritardi. Le inondazioni causate dall’uragano Idalia nel 2023 hanno rivelato che le condutture per lo scolo delle acque piovane non erano state sottoposte a manutenzione, erano bloccate da detriti e non erano attrezzate per espellere le acque alluvionali in modo efficace, come riportato dal Tampa Bay Times. Ad agosto il Consiglio comunale della città di Clearwater ha votato a favore di un aumento delle tasse sulle acque piovane per sovvenzionare i miglioramenti al sistema di drenaggio.
Le colpe della politica
Altre iniziative per tutelare la baia dalle inondazioni invece sono stati fermate da DeSantis. Nel periodo 2024-25 il governatore ha posto il veto su un progetto che avrebbe sostituito una vecchia infrastruttura per la gestione delle acque piovane a Dunedin, una città nella contea di Pinellas, che si trova tra Tampa e il Golfo del Messico. La stessa sorte è toccata tra gli altri anche ai piani per l’acquisto di generatori di emergenza per le centrali dei vigili del fuoco, il reindirizzamento delle piogge e la difesa di un teatro dalle acque alluvionali.
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di Matt Reynolds www.wired.it 2024-10-10 12:17:00 ,