Urlava, era piena di dolori lancinanti.

Il medico obiettore di coscienza avrebbe detto che, anche in caso di evidente sofferenza fetale, non sarebbe intervenuto.

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“Urlava, era piena di dolori lancinanti. I familiari la sentivano urlare per ore ed ore. Intanto le infermiere dicevano – visto che il medico non c’era – che non potevano prescrivere farmaci. Dalle 9 alle 15 […] Nei giorni precedenti alla signora sono stati fatti esami strumentali per capire il suo stato di salute? La febbre andava curata solo con antipiretico e senza che nessun medico la vedesse? Sembra, poi, che l’unico accertamento diagnostico eseguito sia stato sbagliato visto che avrebbero trovato della renella” ha dichiarato a Fanpage.it l’avvocato Salvatore Catania Milluzzo che assiste la famiglia di Valentina Milluzzo, la giovane donna deceduta a Catania dopo un aborto spontaneo. “Il medico obiettore di coscienza avrebbe detto che, anche in caso di evidente sofferenza fetale, non sarebbe intervenuto. Questo è ciò che dicono tutti i familiari giurandolo” ha aggiunto. Infine il legale replica seccamente al primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Cannizzaro di Catania: “Il professore Scollo tratta la vicenda con sommarietà […] E’ privo di logica e ai limiti dell’assurdo che in una struttura pubblica tutti i medici siano obiettori di coscienza”.

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