Usa, altre 8 aziende cinesi nella lista nera: c’è anche il gigante dei droni DJI

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L’amministrazione Biden inserirà in una lista nera otto aziende cinesi nella lista nera per il loro presunto coinvolgimento nella sorveglianza della minoranza dei musulmani uiguri. Tra le imprese nel mirino, anche DJI, il più grande produttore di droni commerciali al mondo. Lo rivela il Financial Times, secondo cui il ministero del Tesoro statunitense si appresta a integrare la blacklist di «aziende cinesi del comparto militare-industriale» su cui agli americani è proibito investire, una lista che già comprende 60 gruppi della Repubblica popolare.

Le imprese nel mirino

La misura rappresenta l’ultima mossa del presidente degli Stati Uniti Joe Biden per punire la Cina per la repressione degli uiguri e di altre minoranze etniche musulmane nella regione nordoccidentale dello Xinjiang. La settimana scorsa, SenseTime, la società di software di riconoscimento facciale, ha posticipato la sua Ipo a Hong Kong dopo che sempre il Financial Times aveva anticipato che gli Stati Uniti erano pronti a mettere la società nella lista nera. Tra le altre aziende che saranno sanzionate ci sono Megvii, la principale rivale di SenseTime che l’anno scorso ha fermato i piani per quotarsi a Hong Kong dopo essere stata messa su una lista nera separata degli Stati Uniti, e Dawning Information Industry, produttore di supercomputer che gestisce servizi di cloud computing nello Xinjiang.

Tecnologia sotto accusa

Anche CloudWalk Technology, società di software di riconoscimento facciale, Xiamen Meiya Pico, un gruppo di sicurezza informatica che lavora con le forze dell’ordine, Yitu Technology, società di intelligenza artificiale, Leon Technology, una società di cloud computing e NetPosa Technologies, produttore di sistemi di sorveglianza basati su cloud, saranno aggiunti alla lista nera. DJI e Megvii non sono quotate in borsa, ma Dawning Information, che è anche conosciuta come Sugon, è quotata a Shanghai e Leon, NetPosa e Meiya Pico commerciano a Shenzhen. Tutte e otto le aziende sono già sulla «lista delle entità» verso cui il dipartimento del commercio preclude alle aziende statunitensi di esportare tecnologia o prodotti tecnologici.

La strategia della Casa Bianca

La Casa Bianca e il Tesoro si blindano dietro un no comment, come pure DJI. Quest’ultima l’anno scorso aveva dichiarato di non aver fatto «nulla per giustificare l’inserimento nella lista delle entità» verso cui è fatto divieto di esportare, cosa voluta dall’ex presidente Usa presidente Donald Trump. Il dipartimento del commercio dovrebbe poi inserire più di venti altre aziende cinesi del settore biotecnologico in quest’ultima lista delle entità. L’azione sanzionatoria è figlia della posizione dura che gli Usa stanno tenendo sulle politiche della Cina nello Xinjiang, dove più di u milione di uiguri e altre minoranze sono stati tenuti in campi di detenzione. La scorsa settimana la Casa Bianca ha annunciato un boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi invernali del 2022 a Pechino.



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