Non sarà quasi certamente sul tavolo l’obbligo vaccinale per tutti, a partire dai 18 anni in su, nel Consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi mercoledì. La stretta dovrebbe arrivare solo per il mondo del lavoro e in queste ore, ai piani alti del governo, si ragiona su come procedere. L’obbligo di green pass “rafforzato” (dunque solo per guariti dal Covid o vaccinati, tenendo fuori chi può certificare solo un tampone negativo) al momento è già pronto per i dipendenti della Pubblica amministrazione che mancano all’appello: una platea di circa 950mila lavoratori, considerando che per le forze dell’ordine, per la scuola e il mondo della sanità l’obbligo è già realtà. Per coloro che non sono ancora stati raggiunti dall’imposizione viene dato per assodato che la misura verrà varata nel Cdm che si terrà in settimana.
I nodi da sciogliere
Il nodo da sciogliere nelle prossime ore è se estendere l’obbligo anche al comparto privato: dunque raggiungendo tutti i lavoratori, nessuno escluso. Esclusa al momento la possibilità dell’introduzione dell’obbligo vaccinale tout court, una delle ipotesi sulle quali si ragiona in queste ore è prevedere per il settore privato una sorta di road map, così da introdurre l’obbligo procedendo per comparti senza mettere in affanno alcune realtà produttive che, complice l’impennata dei contagi, sono già in difficoltà per le assenze e le scarse presenze.
I dubbi di M5s e Lega
Si lavora senza sosta a una sintesi che metta d’accordo tutti. D’altronde la possibilità di introdurre l’obbligo all’intero mondo del lavoro, senza distinzioni tra pubblico e privato -soluzione fortemente caldeggiata dal ministro della Pa Renato Brunetta – venne già vagliata e discussa nel Cdm del 23 dicembre scorso – oltre che nella riunione del 29 dello scorso mese- ma poi non si tradusse in una norma per i dubbi sollevati, in particolare, da Lega e M5S. Anche se nello stesso M5S non mancano le divisioni sulla linea da tenere, con fratture interne che cercheranno di essere ricomposte in serata in una assemblea congiunta sul tema.
Il pressing del Pd per l’obbligo vaccinale
Una fetta della larga maggioranza draghiana – soprattutto il Pd – preme per l’obbligo vaccinale, ma resta per ora la contrarietà di Palazzo Chigi. Se si arriverà all’obbligo, è la linea, sarà tra qualche mese. A spingere, nelle due precedenti riunioni del Cdm, sul super green pass per tutto il mondo del lavoro è – oltre al ministro della Salutre Roberto Speranza, di Leu – il titolare della Funzione pubblica, l’azzurro Renato Brunetta (che peraltro è anche economista del lavoro), come naturale evoluzione dell’attuale normativa in vigore da metà ottobre. Contrari o con forti perplessità restano soprattutto il M5s e il leader della Lega Matteo Salvini.