vertice per gli accordi sulla difesa- Corriere.it

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Author: Federico Fubini e Marco Galluzzo
Data : 2023-01-28 19:59:04
Dominio: www.corriere.it
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di Federico Fubini e Marco Galluzzo

La visita da Crosetto del suo collega francese Lecornu. E Meloni sabato vola in Libia

I rapporti fra i governi di Italia e Francia restano freddi, dopo le incomprensioni iniziali fra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron sui migranti della Ocean Viking. Dopo l’invito rivolto dal presidente francese, la premier non ha ancora indicato una data per la sua prima visita ufficiale a Parigi. Ma non tutto va nel peggiore dei modi, al contrario: in alcune aree l’intesa sta diventando sempre più stretta. La dimostrazione arriva oggi, con il viaggio a Roma del ministro delle Forze armate transalpino Sébastien Lecornu per vedere il collega italiano della Difesa Guido Crosetto.

Così il francese restituisce la visita all’omologo italiano, dopo un recente incontro a Tolone fra i due. Non si tratta però di un semplice incontro di cortesia — confermano persone con una conoscenza diretta del programma — ma di una riunione di lavoro dall’agenda lunga e strutturata e con partecipanti ben selezionati da entrambi i lati. Al tavolo siederanno i capi di Stato maggiore delle Forze armate dei due Paesi, i segretari generali dei rispettivi ministeri, oltre a vari alti dirigenti e generali. Gli argomenti in discussione del resto giustificano la presenza dei vertici militari e civili della difesa.

Al centro delle discussioni non sarà tanto l’Ucraina, perché da un paio di settimane fra Italia e Francia sono già stati ultimati tutti i preparativi tecnici per inviare a Kiev i sistemi comuni di difesa anti-missile Samp-T. Piuttosto, si parlerà di attività congiunte nel Mediterraneo, inclusa la sorveglianza, di coordinamento delle politiche di difesa nel Mediterraneo allargato (dunque potenzialmente anche in Medio Oriente), di attività congiunte navali e terrestri, così come di una presenza comune e di attività anti-terrorismo nel Sahel e in altre zone ad alto rischio.

Così la collaborazione fra Italia e Francia, almeno in aree come la difesa e l’aerospazio, continua in modo sempre più stretto a dispetto delle tensioni fra i leader. Quando si erano visti informalmente per la prima volta sulla terrazza sul tetto dell’hotel Gran Melià a Roma, Meloni e Macron si erano parlati ciascuno nella propria lingua — capendosi entrambi benissimo — e avevano spiegato ciascuno all’altro le proprie esigenze politiche e le proprie linee rosse. Non aveva funzionato, non all’inizio. Ma l’integrazione fra i due Paesi resta comunque molto forte, come sta toccando con mano Crosetto che con Lecornu ha scambi ormai costanti.

Tra quattro giorni tra l’altro entra concretamente in vigore il Trattato del Quirinale firmato da Macron e dall’allora premier Mario Draghi nel novembre del 2021. E non sono solo accordi puramente formali: da mesi l’integrazione fra i due eserciti è costante e, per esempio, sono state fatte esercitazioni di combattimento in montagna con l’obiettivo di creare una brigata alpina franco-italiana.

Si capirà nelle prossime settimane se questo approccio costruttivo tornerà a prevalere sulle tensioni iniziali. Meloni intanto continua a sviluppare la sua agenda di rapporti con i vicini del Sud: dopo Algeri, domani la premier volerà a Tripoli e a Bengasi con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, quello dell’Interno Matteo Piantedosi e con l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi. Il motivo immediato del viaggio è la firma di un accordo dell’Eni con Noc, la compagnia libica dell’energia, per un investimento da otto miliardi di dollari in giacimenti di gas off-shore. Ma per Meloni sarà anche l’occasione di parlare della stabilizzazione del Paese e delle rotte migratorie.

26 gennaio 2023 (modifica il 28 gennaio 2023 | 20:58)

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