«Via la parte ideologica e sì all’intesa»- Corriere.it

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Prima arriva la proposta di Matteo Renzi: «Per approvare il ddl Zan serve un compromesso serio, altrimenti rischiamo di far naufragare la legge». E a ruota, da una sponda politica che sarebbe opposta, arriva un’altra proposta di compromesso (sotto forma di appello bipartisan), firmata però da Matteo Salvini: «Troviamoci entro domani e condividiamo insieme un testo che aumenti le pene per chi discrimina o aggredisce due ragazzi o due ragazze che si amano, la libertà di amare è sacra». A fronte di quella che nei toni sembrerebbe una svolta, il leader del Carroccio pianta però un paletto profondo rispetto al Pd: «Se dal ddl Zan togliamo l’ideologia, il coinvolgimento dei bambini e l’attacco alla libertà di pensiero, intervenendo sugli articoli 1, 4 e 7, finalmente si smette di litigare e si approva una norma di protezione e civiltà».

È questo mix Renzi-Salvini che dà fuoco alle polveri tra i democratici: «Stanno cercando di affossare la legge contro i crimini d’odio. Dobbiamo reagire, insieme». È durissima la reazione di Alessandro Zan, deputato del Pd da cui ha preso il nome il ddl contro l’omotransfobia, che in una diretta Facebook si è rivolto direttamente al partito di Matteo Renzi: «Agli amici di Italia Viva dico che rischiamo di buttare tutto il lavoro fatto insieme, la Lega vi sta usando come cavallo di Troia per entrare nelle pastoie del Senato e affossare le legge ». E ha poi aggiunto che l’attuale testo è: «frutto di una lunga mediazione alla Camera» in cui sono stati «protagonisti i deputati di Iv con importanti proposte che sono state accolte» e che in caso di modifica della legge finirebbero nel nulla. Ad esempio, ha spiegato Zan nella diretta social: «L’articolo 2 l’ha proposto Lucia Annibali e oggi Iv lo vuole togliere. Le definizioni sono state volute e concordate con la ministra Bonetti, è stato fatto lavoro un condiviso anche sull’articolo 4, anche sulla scuola. E’ stato accolto l’emendamento Noja contro l’abilismo, per estendere legge anche all’abilismo».


Se da un lato Salvini apre, dall’altro continua a creare scompiglio al Nazareno: «Se il Pd invece — prosegue Salvini — rifiuterà ascolto e dialogo, invocati anche da tante associazioni e movimenti di gay, lesbiche e femministe, si assumerà la responsabilità di affossare questa legge. A me non interessa litigare, io lavoro per risolvere i problemi e proteggere gli italiani», conclude.

A innescare la reazione di Zan sono anche le parole di Matteo Renzi, che da premier riuscì a far approvare la legge che istituì le unioni civili, appunto con una mediazione: la rinuncia alla stepchild adoption. «In vista del voto una parte dei senatori si prepara ad affossare la legge a scrutinio segreto — dice il leader di Italia viva —. E non sono i senatori di Iv. Certo io non so se tutti voteranno allo stesso modo, lo auspico. Ci sono divisioni interne sia al Pd sia al M5S. Troviamo una soluzione» altrimenti «facciamo finta di niente e per altri 10 anni non se ne parla più. Troviamo un compromesso serio e buono o si va alla conta e va come deve andare».

E poi, prosegue il leader di Italia viva: «Sulla vicenda Zan sta accadendo la stessa cosa di sei mesi fa sul Conte – Draghi: i social ci massacrano senza sapere di che cosa stanno parlando». Sul disegno di legge Zan «sto ricevendo insulti, minacce, auguri di morte. Questo in nome della tolleranza. La tolleranza degli intolleranti, per recuperare un concetto di Pasolini. Non prendo lezioni da chi usa i diritti come bandierine, senza ottenere risultati: io i diritti li allargo, davvero. Ma servono le riforme, non i tweet. Il ddl rischia di saltare a scrutinio segreto, la proposta Scalfarotto invece passa. Lo sanno tutti, nessuno ha il coraggio di dirlo. Io sono serio e voglio salvare la legge, non affossarla».

Anche l’ex ministra per le Riforme Maria Elena Boschi ne fa una questione di pragmatismo: «Ho voluto la legge sulle unioni civili e firmato per la Zan. Non voglio che qualcuno soffra per la mancanza di una legge, ma sul ddl Zan al Senato non ci sono i voti. Portiamo a casa il risultato, anche a costo di modifiche».

Ma la mossa di Italia viva manda su tutte le furie non solo il Pd, ma anche i parlamentare del Movimento: «È solo l’ennesima giravolta a cui Matteo Renzi ci ha abituati, tanto che ora lui e Salvini sono in piena sintonia. Solo pochi mesi fa infatti, i parlamentari di Iv esultavano per l’approvazione del testo alla Camera, mentre ora giocano di sponda con le destre per meri calcoli politici».

Ddl Zan: gli approfondimenti

5 luglio 2021 (modifica il 5 luglio 2021 | 17:14)

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