Solo in Europa, il contributo della piattaforma al PIL dell’ecosistema creativo è stato di 6,4 miliardi di euro, l’equivalente di 185.000 posti di lavoro a tempo pieno. Mentre a livello generale YouTube ha compensato oltre 70 miliardi di dollari a creator, artisti e aziende media con una condivisione dei profitti davvero elevata, il 55% dei ricavi della pubblicità va infatti nelle tasche di chi pubblica i contenuti.
I creator
Se altre piattaforme sono incentrate su contenuti brevi o immagini statiche, YouTube offre formati diversificati, dai video lunghi ai podcast, YouTube Shorts e trasmissioni live, affiancando anche altre forme di monetizzazione come Super Chat, Fan Funding, Shopping, Raccomandazioni e aiutando a far emergere anche i video di chi ha pochi iscritti con nuove modalità di promozione come Hype. L’obiettivo è chiaramente quello di rendere la piattaforma sempre più attraente per chi cerca di trasformare la propria passione in una professione.
“A ciascuno il suo, possiamo dire! I diversi formati permettono di sperimentare diverse modalità di racconto e ciascun creator può sperimentare varie tipologie di contenuti e decidere cosa funziona in modo migliore per la propria community. Un esempio eclatante è quello del nostro format verticale, gli YouTube Shorts, che hanno raggiunto oltre 70 miliardi di visualizzazioni giornaliere da parte di oltre 2 miliardi di utenti registrati ogni mese. In forte crescita anche in Italia è il formato dei video podcast (anche chiamati “vodcast). Abbiamo recentemente annunciato che sono oltre 1 miliardo gli spettatori attivi mensili di contenuti podcast su YouTube nel mondo. In Italia siamo pieni di esempi eclatanti come Tintoria Podcast o BSMT di Gianluca Gazzoli, per menzionarne un paio”, sottolinea ancora Francesca Mortara.
E YouTube viaggia alla grande anche nel nostro paese. In Italia, i numeri sono significativi: il numero di canali che guadagnano sei cifre è aumentato del 15% rispetto all’anno precedente, mentre oltre 30.000 canali superano i 10.000 iscritti, con un incremento annuo del 20%. Più di 4.000 canali hanno oltre 100.000 iscritti e più di 300 hanno superato il milione, con lo stesso tasso di crescita. Ancora più interessante è il fatto che oltre il 40% delle visualizzazioni sui contenuti prodotti nel Belpaese provenga dall’estero, dimostrando l’impatto generale della creatività locale.
Il futuro
Guardando al futuro, YouTube punta sull’intelligenza artificiale per migliorare ulteriormente l’esperienza degli utenti e dei creatori. Dal CEO Neal Mohan arriva l’annuncio di nuove funzionalità basate sull’AI che aiuteranno i creatori a ottimizzare i loro contenuti e renderli più accessibili a un pubblico generale. Proprio in questa direzione va la sperimentazione dell’audio-dubbling, ovvero il doppiaggio automatico in varie lingue dei contenuti originali che potrebbe arrivare già entro la fine dell’anno.
L’AI aiuterà i content creator anche a trovare nuove nicchie potenziali di utenti grazie a strumenti più avanzati di analisi dei dati e interverrà in modo sempre più efficace nella protezione dei diritti d’autore, persino nel caso di deepfake con la funzione Likeness ID che YouTube sta mettendo a punto utilizzando Google DeepMind.
Massima attenzione anche alla sicurezza con sistemi sempre più sofisticati di verifica dei contenuti nel rispetto delle regole imposte dalla piattaforma. Solo nell’ultimo trimestre del 2024 sono stati rimossi 9,4 milioni di video, 4,8 milioni di canali e 1,25 miliardi di commenti.
La concorrenza con altri social network, soprattutto TikTok e Instagram, è inevitabile, ma YouTube punta sui suoi elementi distintivi, sulla sua versatilità e profondità per rimanere nell’arena digitale da protagonista, alzando perfino il tiro con l’ambizione di diventare l’hub video generale per tutti i tipi di contenuti, sia quelli autoprodotti, sia quelli premium.
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di Mark Perna www.wired.it 2025-04-23 04:30:00 ,