È la sera di venerdì 7 giugno, quasi mezzanotte, ultima scadenza per l’affissione dei manifesti elettorali. A Mondovì, in provincia di Cuneo, un collaboratore del consigliere regionale Paolo Bongioanni, vicecoordinatore del partito in Piemonte e capolista in provincia di Cuneo per lo schieramento Fdi, sta attaccando i suoi manifesti nelle bacheche opportune. In quel momento sopraggiungono i sostenitori di un altro candidato dello stesso partito.
Secondo quanto ricostruito da alcuni testimoni, i tre sopraggiunti avrebbero spintonato il collaboratore di Bongioanni, sottraendogli anche il cellulare per impedirgli di riprendere la scena. Poi hanno attaccato i loro manifesti, coprendo anche quelli del candidato “rivale”. Accompagnato dal consigliere Bongioanni, il collaboratore si è poi recato presso la caserma dei carabinieri di Mondovì, che hanno già sentito alcune delle persone coinvolte.
Sui fatti indaga la Digos, ma dal partito fanno sapere che, al termine dello spoglio elettorale, si andrà avanti con le opportune segnalazioni agli organi competenti. I manifesti appesi – secondo la parte aggredita oltre la mezzanotte – sono oggi quelli della candidata Fdi Federica Barbero Invernizzi.
Nel Cuneese la tensione tra opposte fazioni di FdI dura da tempo. A Limone Piemonte i meloniani, pur attraverso liste civiche, si sono presentati divisi persino alle Comunali che si tengono assieme a Regionali ed Europee: da una parte c’è il sindaco Massimo Riberi, che rivendica l’apartitismo ma ha nella sua formazione un pezzo da novanta, proprio Bongioanni, notissimo per il suo passato da direttore dell’agenzia del turismo locale, settore di cui probabilmente andrà ad occuparsi come assessore in un ipotetico Cirio-bis.
Ma nel partito cuneese non tutti l’hanno presa bene. Anche perché nella lista sfidante, guidata da Piergiorgio Chiera, agente immobiliare e già primo cittadino negli anni ’90, compare Alessia Casoni, figlia di William, coordinatore provinciale e a sua volta assessore in Regione nelle amministrazioni Ghigo e Cota. E lo stesso Chiera non ha avuto problemi a dire che “Sì, anche io ho la tessera di Fratelli d’Italia in tasca, e non mi è piaciuto questo modo di Bongioanni di spaccare il partito”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-06-09 20:28:59 ,torino.repubblica.it