Il 27 novembre alle ore 20.00, il Clubino di Napoli inaugura “ECCETTO ΜΕ”, la nuova mostra di Andrea Bove, curata dal professore e critico d’arte Pasquale Lettieri. L’esposizione affronta con rigore il tema dell’identità, mettendo in discussione ciò che viene rappresentato e ciò che, volutamente o inevitabilmente, resta ai margini dell’immagine. Il titolo, con l’inserzione del greco, introduce un livello di scarto che obbliga a ripensare il rapporto tra soggetto e superficie: un invito a interrogare più che a riconoscere.
La serata inaugurale si annuncia come un confronto articolato, in quanto, lo storico dell’arte Giuseppe D’Avanzo offrirà una lettura critica della ricerca di Bove, mentre il fotografo Oreste Lanzetta metterà in dialogo lo sguardo fotografico con la costruzione pittorica dell’artista. La presidente del Clubino, Piera Salerno, aprirà l’incontro sottolineando il valore del progetto per la programmazione culturale dello spazio. La dimensione letteraria e quella psichica entreranno in gioco grazie agli interventi della poetessa Clotilde Punzo e dello scrittore e psichiatra Paolino Cantalupo, che proporranno prospettive differenti sulla percezione e sulla costruzione del sé. A portare una riflessione interna al linguaggio artistico contemporaneo saranno Vito Polito e Mauro Maurizio Palumbo, invitati a confrontarsi con la poetica di Bove. A guidare e coordinare il dialogo sarà la giornalista Letizia Bonelli, che darà alla discussione un’impostazione chiara e critica.
La ricerca di Bove, qui presentata in una selezione ragionata, si concentra su strutture visive che procedono per sottrazione e per slittamento. Non si tratta di astrattismo in senso tradizionale, né di gestualità espressionista: Bove opera piuttosto sul rapporto tra forma e residuo, sulla tensione tra ciò che viene affermato e ciò che viene omesso. Le sue superfici, spesso ridotte all’essenziale, si configurano come luoghi di verifica, in cui la pittura è chiamata a giustificare ogni presenza e soprattutto ogni assenza.
Nel proporre questo progetto, il Clubino conferma la propria vocazione a ospitare ricerche che non cercano la via più semplice della leggibilità ma che puntano alla densità concettuale e alla discussione critica. “ECCETTO ΜΕ” non offre risposte immediate: apre piuttosto un campo di possibilità, in cui il visitatore è invitato a riconoscere ciò che l’immagine lascia in sospeso. Una mostra che non semplifica, non addolcisce e non accompagna ma pone domande e, proprio in questo, risiede la sua forza.
















