Ci siamo.
Siamo arrivati all’appuntamento più importante: nei prossimi giorni eleggeremo il nuovo Presidente della Regione Campania e il Consiglio regionale.
È un voto che molti sentono lontano dal proprio quotidiano, lontano dalla vita del proprio paese o del proprio quartiere.
Ma è proprio in questo distacco che i soliti sistemi prosperano.
Perché qui, in Campania, spesso il voto non circola per convinzione, ma per rete di appartenenza: l’amico, il conoscente, l’amministratore, il referente, il capobastone che ti mette il santino in mano e dice “questo è bravo”.
Lo sappiamo come funziona.
Non prendiamoci in giro.
In questa regione il voto, troppo spesso, è gestito.
Orientato.
Condizionato.
Non da idee, ma da rapporti.
Non da programmi, ma da convenienze.
Non da visioni, ma da reti di potere che durano da decenni.
E quando ti danno quel santino, quando ti dicono “vota questo, che ci fa un favore”, noi sappiamo esattamente cosa stiamo alimentando:
– sistemi che hanno frenato la Regione
– criminalità organizzata
– connessioni che hanno appesantito ogni servizio
– comitati d’affari che nulla hanno a che vedere con il bene comune
– gente vicina a logiche che non vogliono una Campania libera, ma una Campania controllabile
È inutile far finta di niente.
Lo sappiamo tutti.
Ma questa volta , questa volta davvero, abbiamo un’occasione irripetibile.
Un’occasione che può spingere la Campania fuori dal fango del passato e dentro una stagione diversa, fatta di crescita, di servizi funzionanti, di trasparenza, di rispetto.
Possiamo scegliere qualcuno completamente fuori da quelle logiche.
Fuori dai compromessi.
Fuori dalle filiere deformate che hanno bloccato questa terra.
Una figura che non risponde a quei sistemi e che non deve niente a nessuno, se non ai cittadini.
È un fenomeno trasversale: riguarda tutte le coalizioni, tutti gli schieramenti, tutte le liste.
E proprio per questo, questa volta, bisogna guardare bene.
Davvero bene.
Se vogliamo dare forza al cambiamento, dobbiamo votare chi è lontano da quelle reti, non chi le usa.
Dobbiamo votare chi può rappresentare la Campania senza padroni alle spalle.
Dobbiamo votare chi può restituire dignità alla politica regionale.
E dobbiamo farlo adesso, prima che tutto torni nelle mani di chi la Campania la considera una rendita, non una comunità.
Questa volta, se scegli con coscienza, le cose possono cambiare davvero.
Perché questa volta è diversa.
Perché questa volta la Campania ha un’alternativa vera.
Una figura credibile, autonoma, pulita, con una storia limpida.
E attorno, una rete pulita.
Il futuro della Campania non si vende.
Si libera.
E dipende dal voto di ognuno di noi.
Domenica e Lunedì:
vota libero.
Vota lontano dai sistemi.
Vota per una Campania diversa.
feliceiovino















