I caricatori wireless fino a poco più di un decennio fa si potevano considerare oggetti da film di fantascienza per loro capacità di caricare uno smartphone senza l’utilizzo di cavi tra la fonte dell’energia e il telefono. Dal 2012 in poi questa tecnologia si è diffusa sempre e trasformando il modo in cui alimentiamo i nostri dispositivi. Ciò che una volta era considerato un lusso per pochi, ora è diventato un must-have per molti. Ma nonostante siano ormai supportati da praticamente quasi tutti i telefoni di fascia medio alta degli ultimi anni (uno su tutti Apple che li utilizza dal 2017) i caricatori non sono ancora diffusi in modo così capillare, soprattutto perché ancora oggi sono venduti come accessori da acquistare separatamente.
Come funziona un caricatore wireless
I caricatori wireless operano attraverso il principio dell’induzione elettromagnetica. Una volta collegato all’alimentazione elettrica, il caricatore genera una corrente che attraversa una bobina interna. Questa corrente crea un campo elettromagnetico intorno all’accessorio, che può essere rilevato da un ricevitore compatibile nelle vicinanze.
Il ricevitore contiene una bobina allineata con quella del caricatore, che sfrutta il campo elettromagnetico per generare un flusso di elettroni. Attraverso un circuito interno, questa attività viene convertita in energia elettrica utilizzabile per ricaricare la batteria del dispositivo.
Come si usa la ricarica wireless
Vien da sé che non tutti gli smartphone o i prodotti elettronici siano compatibili con i wireless charger sul mercato. I gadget che possono essere ricaricati senza fili devono includere una bobina di ricezione, che nei telefoni è incorporata nella retro del dispositivo. In alcuni casi questa funzionalità si può aggiungere a posteriori, ad esempio dotando il telefono di una speciale cover che integra una bobina all’interno della scocca e incanala l’energia verso la porta usb o lightning.
In entrambi i casi, i due dispositivi devono essere in contatto e ben allineati, poiché il potere di ricarica dell’induzione si affievolisce molto rapidamente con l’aumentare della distanza tra le bobine.
A cosa serve un wireless charger
I vantaggi nell’utilizzo di un caricabatterie wireless sono piuttosto ovvi: questi prodotti rendono la ricarica dello smartphone un gesto parecchio semplice, permettendo di saltare il noioso passaggio del cercare cavo e alimentatore da collegare al telefono. Posizionare un wireless charger sul tavolo della cucina, sulla scrivania o sul comodino fa sì che basti appoggiarci il telefono sopra distrattamente per ritrovarselo ben carico in poco tempo.
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di Silvio Mazzitelli, Lorenzo Longhitano www.wired.it 2023-08-11 04:00:00 ,